Quello del centrodestra è "un attacco frontale alla democrazia locale e ai diritti umani"

SIENA. Da Elena Boldrini, candidata al consiglio regionale per AVS, riceviamo e pubblichiamo.
“In qualità di candidata alle elezioni regionali toscane per Alleanza Verdi e Sinistra, ma anche di tutrice volontaria per minori stranieri non accompagnati, esprimo la più ferma contrarietà alle recenti affermazioni del deputato Giovanni Donzelli (FdI) e della sindaca di Siena, Nicoletta Fabio, che spingono per la creazione di Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) in Toscana, anche senza il consenso della Regione.
Questa posizione rappresenta un attacco frontale alla democrazia locale e ai diritti umani, e annuncio una battaglia durissima per fermare questo progetto autoritario.
I CPR non sono soluzioni per la sicurezza, ma veri e propri luoghi di detenzione amministrativa dove i migranti, spesso vittime di abusi e in attesa di asilo, vengono trattati in condizioni disumane.
Come evidenziato in recenti inchieste, questi centri sono gestiti da multinazionali che hanno generato un business da 53 milioni di euro tra il 2018 e il 2021, ma a fronte di gravi accuse di maltrattamenti, condizioni inaccettabili e persino morti sospette.
Aziende come Ors e Ecofficina-Edeco-Ekene sono state al centro di indagini per gestioni fallimentari, con rapporti di Amnesty International che denunciano trattamenti inumani già nel 2015, e casi di decessi multipli in strutture come quella di Gradisca.
Il decreto Cutro del Governo Meloni ha solo peggiorato la situazione, obbligando alla detenzione anche richiedenti asilo da paesi “sicuri”, creando caos amministrativo e tagli ai fondi per i servizi essenziali.
Le dichiarazioni di Donzelli, che annuncia due CPR in Toscana – uno al Nord e uno al Sud – “anche senza l’ok della Regione”, rivelano la faccia autoritaria della destra, pronta a calpestare le competenze regionali per imporre un modello repressivo e inefficace.
Allo stesso modo, l’endorsement della sindaca Fabio, che definisce questi centri una “misura che ci trova pienamente d’accordo” per contrastare reati gravi come spaccio e violenza sessuale, ignora le evidenze di fallimento del sistema e si limita a propaganda elettorale, dimostrando una sudditanza al governo centrale senza riguardo per i territori. I sindaci di centrodestra, inclusi quelli di Arezzo, Grosseto e Siena, plaudono a questo piano come “strumento per la sicurezza dei cittadini”, ma dimenticano che i CPR non riducono la criminalità e violano i principi di umanità e integrazione.
Alleanza Verdi e Sinistra si oppone con forza a questa deriva. La Toscana non ha bisogno di lager moderni, ma di politiche inclusive, di accoglienza dignitosa e di investimenti in prevenzione e integrazione.
Non accetteremo imposizioni dal Viminale e dal Governo Meloni: lotteremo in ogni sede, dalle piazze alle istituzioni, per difendere i valori di solidarietà e rispetto dei diritti che da sempre contraddistinguono la nostra regione.
Invito tutti i cittadini toscani a mobilitarsi contro questa proposta e a sostenere il nostro programma alle urne del 12-13 ottobre”.