
SIENA. Dal Blocco studentesco di Siena riceviamo e pubblichiamo.
“A distanza di poco più di un anno dalle polemiche contro il professore che all’Università degli studi di Siena dedicava parole di speranza ad Adolf Hitler, l’Ateneo torna in prima pagina con un’altra diatriba. Il professor Gozzini (ordinario di storia contemporanea e di storia del giornalismo) si è lasciato andare in commenti ‘politicamente scorretti’ ai danni della leader di Fratelli d’Italia, che ha colto la palla al balzo per sottolineare la gravità delle espressioni utilizzate dal professore nei confronti di una donna.
La sicurezza dimostrata dal professore sotto gli occhi concordi di due suoi colleghi ci lascia intendere quanto egli fosse sicuro e cosciente di quanto stava confessando, nonché completamente ignaro dei possibili rischi. Il Rettore dell’Unisi Francesco Frati non ha tardato a condannare le accuse del Gozzini rivolte a Giorgia Meloni. Gozzini si è trovato con le spalle al muro, a proteggerlo non si è presentato nemmeno un esponente del Partito Democratico, che lo aveva eletto ad assessore nel capoluogo toscano. Già ai tempi della sua discesa in politica, il Gozzini si trovava sulla bocca di tutti per asserzioni poco consone ad un rappresentante del popolo. Siamo di fronte ad un vero e proprio opinionista che non sa tenere la lingua a casa, la Tina Cipollari dei salotti universitari.
Povero professore, anni di ricerche e studi accantonati per tre parole lanciate al vento senza cognizione di causa. Vogliamo però provare ad essere controcorrente e solidali con questo professore che, con la sua aria un po’ ingenua e istintiva, ci spinge a dare una spiegazione a tutto questo ambaradan.
“Purtroppo, ciò che è successo è il frutto del lavoro costante ed integerrimo di personaggi come lui. Dalla seconda metà del secolo scorso, fior di intellettuali e non, schierati con la sinistra radical chic, si sono impegnati a creare un sistema perfetto in cui la libertà di espressione (anche se a volte dovrebbe subentrare il buon senso) è negata: hanno creato categorie di intoccabili (neanche per mezzo di satira o semplice ironia). Questa ‘élite’ è ben consapevole che basta un nulla per spezzare la vita di un essere umano, è sufficiente buttarlo in mezzo ad una massa di odiatori compulsivi, sempre a caccia del fascista, sessista, razzista o suprematista bianco. Giorgia Meloni è corsa ai ripari, proteggendosi sotto il grande ombrello del sessismo come una qualsiasi Asia Argento. Le parole del professore sono sicuramente offensive e di dubbio gusto, ma non ci sembra che abbiano a che fare con l’appartenenza sessuale della leader di FdI, quanto più con l’orientamento politico di quest’ultima: diametralmente opposto a quello del Gozzini.
Nel 2021 esprimere commenti (più o meno pesanti, ma comunque non sessisti) su una donna o aspirante tale (basti vedere la polemica sulla partecipazione delle transgender a competizioni sportive femminili) è diventato impossibile. La faccenda sembra essersi conclusa in tempi rapidi (l’Ateneo ha già emesso la sentenza), talmente tanto rapidi che le associazioni femministe e studentesche senesi e non, hanno perso l’occasione di commentare l’accaduto.
Ci auguriamo che il Professore dedichi questo tempo di solitudine ad una riflessione ampia sugli eventi passati (non soltanto personali) senza piagnistei o suppliche, ma tenendo al sicuro una parte del proprio orgoglio ferito, che gli possa servire da monito per il futuro”.