La mossa, il mossiere e le tutele

di Augusto Mattioli
SIENA. La mossa del palio? Tutto sommato, il mossiere Fabio Magni non se l’è cavata male, visto il rodeo tra i due canapi tra Pantera e Aquila con la prima a caccia della seconda. Un atteggiamento nell’ambito della tradizione paliesca anche se magari qualche osservazione del mossiere nei confronti della Pantera ci poteva stare.
Ma sulla questione mossa qualcosa da dire c’è. Da qualche tempo si va alla ricerca del perfetto allineamento, indipendentemente dal posto assegnato dal sorteggio.. Il fatto è che i dirigenti delle contrade vogliono essere salvaguardati al massimo in partenza. E allora il mossiere dà buona la mossa quando ritiene l’allineamento quasi perfetto tutelando magari la contrada che ha un problema con il cavallo che magari rifiuta il canape. Visto che chi scrive ha ricordi lontani, è accaduto non di rado che un fantino che aveva un cavallo rigirato non sia partito e che la mossa sia stata ritenuta del tutto valida. Con i criteri di oggi quando Beppe Gentili nell’Oca nel palio di agosto del 1961 aveva il cavallo rigirato mentre la Torre di rincorsa entrò e andò a vincere, la mossa forse non sarebbe stata ritenuta valida. E la storia forse sarebbe stata diversa.