La Fondazione Mps festeggia i 30 anni tra luci e ombre

di Augusto Mattioli
SIENA. La Fondazione Mps annuncia una serie di iniziative per celebrare i trenta anni della sua nascita “occasione – si legge nel comunicato – per raccontare valori, visione e il contributo all’innovazione progettazione sociale sul territorio della provincia di Siena”.
Un evento da ricordare se… Se non ci fosse il ricordo ancora vivo della sua crisi dovuto al fatto di essersi svenata con gli aumenti di capitale di Mps, per sostenere le conseguenze finanziarie della disgraziata operazione di acquisto di Banca Antonveneta da parte di Babbo Monte “si fa per dire”. Salutata positivamente da tutta la politica italiana nazionale, di destra e di sinistra, dagli esperti finanziari, Draghi compreso allora governatore di Bankitalia, che dette parere favorevole, nonché della politica locale. Si salva solo qualche isolata voce senese.
Fino ad allora la politica del capoluogo, che si occupava delle questioni della gestione della banca, guardava con sufficienza fuori Siena, facendosi forte di quella percentuale dell’oltre 50% delle azioni Mps di proprietà della fondazione, che aveva il controllo assoluto del Monte. Una percentuale che esperti di borsa ritenevano inutile, perché “una società quotata a piazza affari si controlla anche con il 20%”. Ma in quel periodo erano continue le richieste della politica senese – tutta – di non non scendere sotto il 50%. Ancora una volta con pochissime voci isolate contrarie.
”Se lo avessimo fatto avremmo perso le elezioni”, ci confidò tempo fa un ex assessore della giunta di Maurizio Cenni.
La Fondazione ha rischiato di chiudere i battenti, di sparire, dopo avere perduto la possibilita di incidere sulle scelte riguardanti Mps, che non è più di Siena, nonostante il nome che ancora spicca all’entrata della sede di piazza Salimbeni.
La Fondazione non è scomparsa e con essa il restante patrimonio, quando fu nominata presidente nel settembre del 2013 Antonella Mansi, che sostanziamente la salvò, lavorando in autonomia. Forse la sua presenza tra i relatori della celebrazione dei trenta anni della fondazione sarebbe stata interessante…
Ma meglio non sciupare l’ufficialità della festa con cattivi ricordi. A parte che anche oggi chi sa non parla. E chi ha sbagliato non chiede scusa.