Il giubileo dei lavoratori ancora nel segno dei lavoratori della Beko

di Augusto Mattioli
SIENA. Questa mattina si è svolto il giubileo dei lavoratori, organizzato dal servizio per la pastorale sociale e del lavoro. Una manifestazione iniziata nella chiesa di San Girolamo in Campansi con un meditazione di monsignor Benedetto Rossi per proseguire con un pellegrinaggio al Duomo.
Presente una rappresentanza dei dipendenti della ex Beko.
Il futuro per i 299 dipendenti è ancora molto incerto, perché c’è da costruire un nuovo progetto industriale serio nello stabilimento di viale Toselli, che dovrebbe essere acquistato da Invitalia, l’agenzia di sviluppo dello stato. Bisognerà vedere i tempi.
In ogni caso i dipendenti Beko non se ne stanno fermi e in silenzio. Sia con l’iniziativa di stamani sia con la manifestazione dei primo maggio a Siena molto rumorosa, sulla quale qualche leone da tastiera, per non dire di peggio, ha avuto a che ridire con frasi offensive: “DI NORMA CHI STA PER PERDERE IL LAVORO È PREOCCUPATO, QUESTI FESTEGGIANO, ROBA DA MAIALI”, ha scritto in maiuscolo. Il problema però non è questo “signore”, ma una città che sembra assente, nonostante che ci sia stato interesse da parte delle istituzioni e della politica.
Certo, qualche anno fa si poteva contare per qualche crisi su Babbo Monte. Ma oggi? Mps si occupa dell’ops su Mediobanca, per cui sulla questione Beko non mette mano. Anche se qualche tentativo andrebbe fatto per capire, se la banca di Lovaglio può avere qualche ruolo nell’economia della provincia senese Non sappiamo se la Fondazione Mps, dove sulle nomine della Deputazione generale non sono mancate le manovre di sempre, può fare qualcosa per cercare assieme alle istituzioni senesi e toscane un progetto industriale serio e duraturo.