L’assessore alla Cultura, Francesca Vannozzi, ha risposto a un’interrogazione di Rita Petti
SIENA. A seguito di una precedente interrogazione, discussa in Consiglio comunale lo scorso maggio, in merito all’assenza di un disciplinare d’uso per la Sala Auditorium di proprietà di Siena Ambiente e per la quale il Comune ha stipulato apposito contratto, nella seduta di ieri, 27 settembre, Rita Petti, Giulia Periccioli, Carolina Persi e Gianni Guazzi (PD) sono tornati nuovamente sull’argomento chiedendo una serie di informazioni.
La consigliera Petti ha ricordato che il contratto prevede una spesa di 45mila euro a fronte di 200 giornate di utilizzo a disposizione “per la produzione di attività culturali varie e differenziate e per la formazione di specifiche professionalità artistiche, nonché incubatori d’impresa finalizzati alla crescita di start up culturali e creative” Inoltre, ha evidenziato come “le finalità espresse nel disciplinare non definiscano in modo dettagliato un progetto d’uso dell’Auditorium. Un compendio con genericità e vaghezza maggiore di quanto premesso nella delibera di Giunta dello scorso gennaio. In particolare, si fa riferimento alle residenze artistiche, alla produzione e fruizione di attività culturali, ma non si menzionano più incubatori e start up”. Per questi motivi, la consigliera ha chiesto di conoscere il criterio con quale “l’Amministrazione armonizza e valuta il peso dei contributi provenienti dal Tavolo degli Stati generali della Cultura e come sono equilibrate presenze e apporti provenienti da soggetti di eterogenea natura, organizzazione e finalità” e “se il criterio di selezione sia unicamente quello dell’inserimento in Avviso Pubblico della Regione Toscana e per il quale, tra le 200 giornate contemplate nel contratto, sarebbero assegnati, nel biennio 2016/17, 40 giorni di uso a Straligut Teatro e 20 all’Ateneo della Danza”.
Inoltre, sostenendo che il bando regionale per presentare le domande di finanziamento aveva scadenza il 24 giugno 2016, Petti ha domandato “come hanno potuto i soggetti interessati attestare un requisito di cui sono diventati titolari successivamente, ovvero con delibera del successivo 5 luglio?” e “quali ulteriori criteri di selezione ha usato il Comune per individuare i soggetti, dato che la disponibilità si configura come un contributo? E chi provvede alla selezione se esiste una Commissione e, in merito, che titolo ha il Tavolo? A quale titolo viene erogato un contributo liberale a due associazioni e come l’Amministrazione motiva la spesa di cui si fa carico per garantire l’operatività di privati che fruiscono dei locali a titolo gratuito? Se sono i Tavoli che decidono l’assegnazione dei contributi pubblici perché non si sono fatti bandi pubblici? A chi deve essere rivolta la domanda per la fruizione dell’Auditorium? Quali sono gli oneri complessivi del Comune? Da chi è stato utilizzato sinora l’Auditorium e se esiste una programmazione per le prossime attività? Quale è il programma per l’uso insindacabile da parte dell’Amministrazione delle residue 20 giornate spettanti da contratto?”.
“L’uso dell’Auditorium – ha risposto l’assessore alla Cultura, Francesca Vannozzi – trova il suo focus nella progettualità integrata e multidisciplinare dei Tavoli degli Stati generali. Con il progetto per l’uso della Sala si vuole sollecitare un’azione congiunta e collaborativa tra le realtà locali operanti nelle varie arti performative, le quali, partecipando ai Tavoli tematici, hanno colto l’invito al confronto e alla collaborazione con il Comune per una strategica condivisione delle politiche culturali”.
Come ha specificato l’assessore, “l’intento, esplicitato negli incontri preliminari e poi confluito nel Disciplinare, è di rendersi promotori di un’azione che induca i vari soggetti, nel rispetto delle singole specificità, a collaborare per uno scopo comune. Progettualità comune non significa spettacolo comune, bensì progetto comune di utilizzo, incentivando sinergie tra arti e linguaggi diversi. Il sistema così delineato comprende anche start up culturali. Il ruolo del Comune – ha proseguito – prevede l’accettazione della proposta progettuale: quindi, un preventivo vaglio e, dove necessario, azioni di mediazione per progettare in forma congiunta. Sarebbe stato, senz’altro più facile individuare meri requisiti formali di accesso alla struttura, senza intervenire con un lavoro dialettico e di sintesi, ma questo sì che sarebbe stato un abdicare al ruolo pubblico”.
Nel merito delle giornate riservate alle associazioni Straligut Teatro e Ateneo della Danza, Vannozzi ha informato che “la decisione è emersa proprio dal confronto tra l’Amministrazione e i Tavoli, dal quale è risultato che queste sono le uniche due realtà cittadine aventi i requisiti e interessate all’Avviso. Pertanto, come Amministrazione, si è ritenuta opportuna tale forma di supporto perché è nostro compito porre in essere ogni azione che possa consentire lo sviluppo e la crescita del territorio amministrato. Non potendo intervenire con contributi economici, si è deciso di mettere a disposizione delle due associazioni qualche giornata di uso dell’Auditorium e, nel caso non ottenessero la residenza regionale, le giornate tornerebbero nella fruibilità della collettività”.
Come ha ulteriormente spiegato l’assessore, la scelta di dedicare queste giornate alle due associazioni è stata formalizzata dalla Giunta il 23 giugno scorso, “in tempo utile per i termini dell’Avviso regionale. Infine, poiché l’Auditorium è finalizzato alla fruizione integrata dei partecipanti alle progettualità congiuntamente prodotte dai Tavoli – ha concluso – i soggetti singoli che non vi partecipano potranno usarlo nelle 20 giornate nelle quali è a disposizione comunale, se inseriti in iniziative organizzate dall’ente o co-promosse. Questi giorni, infatti, saranno prevalentemente utilizzati per interventi di formazione e sensibilizzazione per giovani (scuole) e adulti, collateralmente agli spettacoli della stagione teatrale 2016/17, con interventi dei docenti dell’Università degli Studi e dell’Università per Stranieri di Siena e in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo”.
La consigliera Petti si è dichiarata parzialmente soddisfatta per la risposta “che condivido politicamente nell’indirizzo per lo stimolo alla co-progettazione e l’attenzione alla formazione; è altresì tanto delicato e spinoso, quanto fondamentale, decidere quali azioni devono essere sostenute e in quali termini. Le realtà rappresentate ai tavoli sono eterogenee: l’Amministrazione ha il dovere e la responsabilità di rapportarsi con tutte, anche con quelle che non vi partecipano, in modo equo e con chiarezza di finalità, promuovendo e sostenendo le attività con trasparenza e criteri obiettivi nella selezione e nelle motivazioni degli impegni di spesa”.
