
SIENA.Da Area Civica riceviamo e pubblichiamo.
“Sul sito del Comune di Siena, l’8 e il 10 luglio, sono comparsi due avvisi che, già da una prima lettura, non convincono e preoccupano: “Avviso pubblico per l’iscrizione al Gruppo volontari della Polizia locale della Città di Siena” e “Avviso pubblico esplorativo per manifestazione di interesse propedeutica alla costituzione di un Coordinamento del Volontariato di protezione civile del Comune di Siena”. Iniziando da quest’ultimo viene da chiedersi: ma non esiste già un Coordinamento comunale del volontariato per la Protezione civile a Siena? La risposta è sì! Esiste, da anni, e opera in modo eccellente. Addirittura ci sono Volontari che periodicamente, con le loro associazioni, si esercitano (al palazzo comunale lo dovrebbero sapere, visto che sono state organizzate esercitazioni dallo stesso Comune di Siena) e svolgono corsi di formazione presso strutture accreditate a livello centrale, per essere inseriti nelle formazioni destinate a costituire le colonne mobili nazionali attivabili in caso di malaugurati eventi. Altro quesito: in questo, nuovo e ulteriore, Coordinamento, confluiranno le associazioni che effettivamente hanno sinora svolto attività di Protezione civile, oppure c’è la volontà, prettamente politica e di parte, di creare un ulteriore organismo per smania di verticismo e per aprirlo anche a soggetti che, fino ad ora, non hanno mai svolto concrete attività di Protezione civile, finendo così per annacquare e dissolvere quanto già esiste e ben funziona? Ma inoltre: prima dell’adozione di questo provvedimento, il Comune ha attivato un sano e democratico confronto con le associazioni che nel nostro territorio svolgono egregiamente da anni concrete attività di protezione civile per ascoltare il loro parere degli esperti nonché diretti interessati? Non ci risulta. Ancora una volta si è deciso in maniera autoritativa, senza partecipazione e senza quelle competenze specifiche fondamentali per una buona amministrazione, per giunta ignorando, di fatto, l’impegno, la dedizione e le attività che queste associazioni di volontari hanno sempre messo a disposizione della collettività.
Passando all’avviso sulla costituzione di un gruppo di volontari per la Polizia locale, anche in questo caso alcune criticità balzano agli occhi. Innanzitutto: che c’entra il Codice del Terzo settore, se il “reclutamento” è aperto a tutti i cittadini e non solo agli organismi che agiscono in questo ambito? Ma soprattutto, l’articolo 2 del Codice ETS, richiamato nelle premesse dell’avviso, non parla mica delle funzioni descritte e che il Comune intenderebbe raggiungere, ovverosia: “svolgimento di funzioni di controllo, dissuasione e prevenzione di eventuali comportamenti illeciti su tutto il territorio comunale”. Ma poi, queste funzioni non sono riservate dalla Costituzione alle Forze dell’Ordine statali? In cosa consisterebbe e come si attuerebbe la funzione dissuasiva di eventuali comportamenti illeciti, quali attività? Come si può addossare al comandante del corpo ogni responsabilità se la legge prevede che la responsabilità penale è personale? Infine, era proprio necessario ribadire che queste attività di volontariato dovranno essere svolte evitando “vantaggi personali”? Per non parlare del riferimento alla formazione obbligatoria dei volontari: di che tipo, chi la dovrebbe svolgere e con quale certificazione.
Da ultimo, per quanto riguarda il coinvolgimento delle Contrade, che, con errore grossolano vengono definite “Contrade del Palio di Siena”, quando sappiamo tutti benissimo che è il Palio ad essere della Contrade, mentre le storiche Contrade sono solo di Siena e non certo del Palio, rimandiamo al dovuto e irrinunciabile approfondimento che pubblicheremo a breve. C’è di fondo, in questi due avvisi pubblicati dal Comune, la recidiva e fuorviante distorsione del concetto di partecipazione dei cittadini, che non si attua certamente reclutandoli nella Polizia Locale per chissà quali funzioni. La partecipazione dei cittadini, quella attiva, sana e costituzionalmente garantita, si sostanzia nel loro coinvolgimento, concreto e responsabile, per la definizione della visione di città, nella preparazione dei momenti decisionali, nel controllo sull’operato dei governanti e nella coprogettazione di percorsi idonei a prendersi cura del territorio e della sua collettività, verso una crescita civile e democratica”.