
SIENA. Da Area Civica riceviamo e pubblichiamo.
“Finalmente!!! Alcuni giorni fa, il Magistrato delle Contrade ha redatto un comunicato che prende una netta posizione in merito al procedimento giudiziario, al quale sono stati sottoposti alcuni contradaioli.
Non solo. Nel comunicato si analizzano, sottoponendoli a critica, comportamenti e atteggiamenti nei confronti del Palio e delle Contrade, che da troppo tempo sono manifesti in coloro che sono deputati al mantenimento dell’ordine pubblico nella nostra città.I
l Palio e le Contrade, studiati da antropologi e sociologi delle migliori università del mondo come modelli di coesione sociale e valutati come beni materiali e immateriali del patrimonio culturale italiano da salvaguardare, sono vissuti, da chi gestisce l’ordine pubblico e da chi esercita il potere giudiziario a Siena, come un pericolo ed un problema. Costoro, ostinatamente, cercano di adeguare la nostra tradizione a modelli a noi estranei, non riconoscendo la specificità che le Contrade e il Palio hanno acquisito nei secoli. Sfugge, ad alcuni servitori dello Stato come la migliore garanzia affinché l’apparente caos dei giorni della Festa scorra senza incidenti sia la capacità gestionale della macchina comunale diretta dal sindaco di turno e l’autogestione delle Contrade, che con i loro popoli rappresentano consapevolmente consuetudini e riti che sono stati capaci di aggiornare in centinaia di anni.
Grossolane interferenze (vedi poliziotti in tenuta antisommossa) o banali chiavi di lettura di accadimenti di quei giorni, sono realmente pericolose. Possono indurre il contradaiolo a delegare ad altri la sicurezza e il decoro dei giorni del Palio, allentando la naturale attenzione e consapevolezza che, commiste alla tensione e alla gioia, sono elementi fondanti del sentire e del vivere quei giorni.
Bene ha fatto il Magistrato a rivendicare il diritto alla spontaneità, che non significa superficialità, dei contradaioli, a precisare che non debbano essere considerati potenziali delinquenti e a difendere l’operato ed il modo di agire della Polizia municipale anch’esso codificato da regole non scritte, ma chiare e ben comprese da tutti gli attori del Palio. Altrettanto importante e doveroso l’appoggio ai contenuti del comunicato, auspicabilmente preventivamente condiviso, manifestato dalla sindaca alla quale faccio notare, proprio per i suoi eccellenti trascorsi contradaioli, solo l’eccessivo silenzio pubblico da lei fino ad ora esercitato su questi temi.
Il Comune e il Magistrato delle Contrade sono i due soli soggetti che possono e devono interagire con le altre istituzioni, ma sono soprattutto le due istituzioni di riferimento del mondo contradaiolo. Le loro parole e posizioni sono fondamentali per mitigare il senso di smarrimento e sconforto che pervade i nostri cuori e le nostre menti di fronte a certi accadimenti.
Ascoltare più frequentemente e pubblicamente la loro voce su temi sensibili sarebbe utile per dare dignità e consapevolezza a tutti noi e favorire quel “cambio di passo” invocato ed evocato spesso dalla sindaca, anche nel mondo del Palio”.