Riconosciuto come una delle figure più rilevanti della storiografia recente sull’Italia contemporanea

SIENA. L’Accademia Nazionale dei Lincei, la più antica Accademia scientifica del mondo (1603), che ebbe tra i primi soci Galileo Galilei, ha consegnato il 13 giugno i premi Feltrinelli alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Per prestigio e consistenza i premi Feltrinelli sono tra i più ambiti a livello azionale e sono considerati come “i Nobel italiani”.
Fra le prestigiose personalità a cui è stato attribuito il riconoscimento figura il professor Nicola Labanca, Ordinario di Storia contemporanea dell’Università di Siena.
Il Premio «Antonio Feltrinelli» per la Storia è stato attribuito al professor Labanca per essersi dedicato agli studi storico-militari innovandone profondamente fonti, metodologie e soprattutto, senso e obiettivi della ricerca. Nicola Labanca mostra una originale fisionomia di studioso, dagli ampi riconoscimenti in ambito sia italiano sia internazionale. Al professor Labanca si riconosce, infatti, di essersi dedicato in modo innovativo come pochi in Italia agli studi storico-militari.
Lo dimostrano le sue opere maggiori. Fra le sue numerose e apprezzate monografie si ricordano ad esempio i volumi “In marcia verso Adua” (Premio Sissco 1993 e Premio Acqui Storia 1994), sulla prima spedizione coloniale dell’Italia unita, o “La memoria del ritorno”, dedicato alla grande e poco indagata vicenda della “resistenza senz’armi” dei seicentomila militari italiani internati come prigionieri di guerra nella Germania nazista, o “Caporetto. Storia di una disfatta”, (Premio Minturnae 2019). L’analisi storica di Nicola Labanca opera con eguale originalità di sguardo allo studio dei caratteri del colonialismo italiano, in una delle sue opere più impegnative e apprezzate, “Oltremare. Storia dell’espansione coloniale italiana”, (Premio Cherasco Storia 2003), proprio quest’anno riedito in una versione aggiornata.
In tutti questi ambiti l’utilizzo di fonti diverse – archivistiche in primo luogo ma anche fotografiche, iconografiche ecc. – diventa centrale nello svolgimento del metodo interpretativo e si impone come conferma della novità e fecondità del lavoro storico del professor Labanca.
Merita, infine, ricordare la sua costante attività di organizzatore di iniziative culturali, attività editoriali, presenze associative, che ne fanno, anche sotto questo aspetto, una delle figure più rilevanti della storiografia recente sull’Italia contemporanea. La sua curatela di un’opera in quattro volumi su “Eserciti e guerre nella storia”, che spazia dall’antichità all’età contemporanea, dimostra e corona l’intensa attività storiografica di Nicola Labanca.
I premi Feltrinelli nascono nel 1942 da un lascito dell’imprenditore e artista Antonio Feltrinelli con lo scopo di premiare chi, in Italia e nel mondo, aveva saputo rendere lustro alle scienze e alle arti. Cinque gli ambiti disciplinari: Scienze storiche e morali, Scienze fisiche, matematiche e naturali, Lettere, Arti, Medicina, tra i quali, a rotazione annuale, sarebbe stato assegnato il premio.
Tra i vincitori dei Premi Antonio Feltrinelli si elencano alcuni dei più grandi nomi della cultura scientifica e umanistica italiana e internazionale (tra i tanti De Filippo, Manzù, Pratz, Salvemini, Gadda, Montale, Calvino, Primo Levi, Bassani, Visconti, Antonioni, Miró, Olmi, Parisi, Levi Montalcini,Türec, Sahin). Nel campo della ricerca storica ha ricevuto lo stesso premio un assai ristretto numero di studiosi di grande valore come Federico Chabod (1950), Arnaldo Momigliano (1960), Franco Venturi (1980), Renzo De Felice (1995), Carlo Ginzburg e Carlo Poni (2005), Vincenzo Ferrone (2020), Massimo L. Salvadori (2022).
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Il Professor Nicola Labanca alla premiazione