
SIENA. Dal Cus Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Era il 2000, ed è stato un anno irripetibile per il CUS Siena calcio. Un gruppo di ragazzi, universitari veri, vinse i Campionati Nazionali Universitari battendo in finale il CUS Palermo. Un’impresa che ha lasciato un segno profondo nella storia dello sport universitario senese. Ma fu soprattutto un piccolo capolavoro umano e organizzativo reso possibile da Roberto Vanni, dirigente appassionato, guida silenziosa e figura insostituibile. A lui, che oggi non è più con noi, va il ricordo più affettuoso e riconoscente del CUS Siena.
L’edizione 2000 dei CNU si svolse a Torino. Il CUS Siena, inserito in un girone complicatissimo con squadre come CUS Torino e CUS Camerino, partiva senza grandi aspettative. Ma fin dall’inizio la squadra, allenata da Michele Zanelli, mostrò compattezza, coraggio, disciplina e un’identità tattica ben definita. Passò il girone da imbattuta, con due vittorie e un pareggio.
Zanelli – che con Vanni condivise un rapporto profondo, dentro e fuori dal campo – ricorda così quel cammino: “Avevamo un gruppo di ragazzi incredibile, con cuore e disciplina. Ma fu la serenità e l’equilibrio che ci trasmetteva Roberto a fare la differenza: non era solo un dirigente, era un secondo padre per tutti.”
In semifinale, i senesi superarono con autorità il CUS Teramo per 4-1, guadagnandosi l’accesso alla finalissima contro i fortissimi palermitani. Tra le quattro semifinaliste – Brescia, Palermo, Teramo e Siena – i bianconeri sapevano di essere, almeno sulla carta, la squadra meno accreditata. Ma avevano qualcosa che andava oltre: la voglia di scrivere un pezzo di storia della città, in un anno già speciale per Siena grazie alla promozione in Serie B dell’AC Siena. Ed è proprio con le maglie del Siena Calcio che il CUS scese in campo: fu Roberto, con la sua consueta bontà e determinazione, a farle avere dalla società. Per lui, vedere i suoi ragazzi vestire quelle divise in un torneo nazionale era motivo di profondo orgoglio.
La finale si giocò allo stadio Ruffini di Torino, arbitrata da Trentalange. Fu una vera battaglia, chiusa sull’1-1 nei tempi regolamentari grazie al gol di Jacopo Gotti, bomber e simbolo di quella squadra. Ai rigori, i senesi furono impeccabili: il portiere neutralizzò una conclusione, e quando il penalty decisivo entrò, fu apoteosi.
Roberto Vanni era lì, come sempre, accanto alla panchina, a vivere ogni emozione con i suoi ragazzi. Quel trofeo – che ancora oggi brilla nella bacheca del CUS – è anche suo. Questo anniversario è dedicato a lui, a ciò che ha costruito, al suo amore per lo sport universitario e alla sua capacità unica di far sentire ogni ragazzo parte di qualcosa di grande.
Il CUS Siena non dimentica. Venticinque anni dopo, quella vittoria è ancora viva nel cuore di chi l’ha vissuta. Perché non fu solo un risultato sportivo, ma una lezione di cuore, disciplina, appartenenza e amore per la nostra città.
Grazie ancora, Roberto”.