Quali spese per il Buon Governo e altri temi in Consiglio

SIENA. Ritenendo di aver ottenuto “una risposta incompleta – come detto letteralmente – e non rispondente alla realtà” all’analoga interrogazione dello scorso 4 settembre, Marco Falorni (Impegno per Siena) è tornato sull’argomento delle spese complessive che il Comune ha sostenuto per la manifestazione “Alla ricerca del Buon Governo” nel quadriennio 2007/2010. “Nella seduta di un mese fa circa – ha detto Falorni – l’assessore alla Cultura dichiarò di non conoscere l’ammontare complessivo delle spese sostenute dall’amministrazione di allora, né fece alcun riferimento alle spese effettuate nel 2007, anno in cui la manifestazione in oggetto fece registrare la durata più lunga e il maggior numero di eventi”. Falorni ha quindi ripercorso l’iter amministrativo per la realizzazione della manifestazione: “la Delibera di Giunta del 2007 che indicava in 360mila euro l’ammontare delle spese, appunto per l’anno 2007, contemplando anche la compartecipazione finanziaria di sponsor; la determina dirigenziale dello stesso anno, con la quale venivano introitati 200mila euro da Banca MPS; le successive determinazioni che hanno permesso di attingere ad altri 50mila euro destinati da Banca MPS genericamente alle attività culturali del Comune. Infine, i 13 ulteriori atti dirigenziali di spesa per circa 167mila euro: in particolare, quattro di queste determine riferite a erogazioni Banca MPS per 50mila euro, di cui 41.900 effettivamente spesi, e i restanti nove, che hanno consentito spese per 125mila euro su un cofinanziamento totale, sempre di Banca MPS, di 200mila euro”. Il consigliere, precisando “che gli atti di spesa citati, probabilmente, non sono tutti quelli esistenti, ha quindi chiesto all’amministrazione “se, dopo aver ammesso di non essere in grado di quantificare le spese complessive sostenute direttamente nei quattro anni per la manifestazione, è almeno in grado di quantificare con completezza le risorse complessive destinate all’evento anche per il 2007 e provenienti da soggetti esterni a titolo di contributo o sponsorizzazione”. Inoltre, riferendosi direttamente all’assessore alla Cultura, Falorni gli ha chiesto “se nel tempo intercorso dalla precedente interrogazione, sia riuscito a rintracciare la pubblicazione degli atti dei convegni collegati alla manifestazione, visto che in tale occasione si era riservato di controllarne la disponibilità presso la Biblioteca”.
Il sindaco Bruno Valentini ha quindi illustrato all’aula il rendiconto finanziario analitico pluriennale della manifestazione: “L’iniziativa fu finanziata con due contributi di Fondazione MPS e uno di Banca MPS per complessivi 700mila euro, dei quali 685mila effettivamente utilizzati. Negli anni successivi, sono stati introitati ulteriori contributi per 350mila euro (2008) e 150mila euro (2009), spesi nella quasi totalità; infine, nel 2010, sono stati rendicontati 194mila euro. Erano anni caratterizzati da un’ampia disponibilità di risorse – ha specificato il sindaco – ma ritengo comunque che il Comune sia intervenuto in modo molto marginale a livello finanziario e solo per spese generali: non esiste, a mia conoscenza, un apposito capitolo di bilancio relativo alla manifestazione in questione. Non mi è stato possibile, pertanto, verificare eventuali utilizzazioni dei fondi esterni per il pagamento di prestazioni effettuate dal personale comunale. Credo, inoltre, che la quota di cofinanziamento sia servita per l’apertura e la gestione delle strutture e dei locali utilizzati per le diverse iniziative.Per quanto riguarda la rendicontazione scientifico-culturale – ha aggiunto Valentini – sicuramente sono stati pubblicati i cataloghi delle mostre. Non ho a disposizione al momento altre eventuali pubblicazioni, ma farò effettuare una verifica nella nostra Biblioteca comunale. In generale – ha concluso il primo cittadino – ritengo molto positiva l’idea di un filo conduttore di senso per una pluralità di iniziative di varia natura e funzione. Che questo senso sia stato individuato nelle forme del Buon Governo è segno di una forte attenzione ai valori storici della nostra comunità, trasformati simbolicamente in emblema proprio dall’affresco lorenzettiano presente nel nostro Palazzo. Il senso che questo affresco induce nella consapevolezza identitaria dei cittadini è, a mio avviso, molto forte, e a questo risultato penso che abbia contribuito anche la pluriennale iniziativa in questione”.
Falorni si è dichiarato insoddisfatto “per la scarsa considerazione riservata all’interrogazione, in quanto la risposta fornita è la stessa già data in precedenza. Non ho sentito neanche rammentare l’anno 2007, sul quale ho chiesto il dettaglio degli atti di spesa – ha concluso il consigliere – né qualcuno mi ha detto se esistano le pubblicazioni degli atti dei convegni”.