Un percorso che ha visto la città ottenere la qualifica di “Città che legge” del CEPELL del Ministero della Cultura

CHIUSI – ZIC! Book Festival torna per la sua seconda edizione dal 19 al 21 settembre, e lo fa come tappa significativa di un percorso più ampio e strutturato di educazione e promozione della lettura nato e cresciuto attorno alla Biblioteca comunale. Un percorso che ha visto la nostra città ottenere la qualifica di “Città che legge” del CEPELL del Ministero della Cultura, proseguire con la sottoscrizione del Patto per la Lettura promosso dall’Amministrazione comunale, che ha coinvolto enti e associazioni locali in un impegno condiviso e costante. A completare questo disegno c’è stata l’apertura, nel dicembre 2024, dello Spazio Giovani Culsans a Chiusi Scalo: un luogo dedicato all’incontro, alla biblioteca per ragazzi e ragazze e ludoteca.
Questo cammino ha portato alla nascita di ZIC! nel 2024 e alla sua conferma con l’edizione 2025, affidata alla direzione artistica di Silvia Vecchini, che ringraziamo per aver sposato il progetto con entusiasmo e visione.
Elemento centrale del Festival è la collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Graziano da Chiusi” e con la dirigente scolastica Daria Moscillo, che sin dall’inizio ha sostenuto attivamente l’iniziativa
ZIC! Book Festival non è dunque un evento isolato, ma il frutto di una crescita collettiva e culturale che coinvolge l’intera comunità: l’Amministrazione comunale, le scuole, la biblioteca, le famiglie, le associazioni. Tutti impegnati in un progetto che promuove la lettura come piacere, come occasione di scoperta, crescita e condivisione.
Il Festival è stato presentato ufficialmente nel Media Center Sassoli di Palazzo del Pegaso a Firenze, alla presenza della presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale Cristina Giachi, che ha sottolineato il valore di questa iniziativa nata dal territorio e in sintonia con le politiche di promozione della lettura portate avanti dalla Regione Toscana.
“Lo ZIC! – ha dichiarato il sindaco di Chiusi, Gianluca Sonnini – è nato da una scommessa: creare un festival letterario dove non c’era mai stato. La risposta è stata straordinaria e oggi, con ancora più convinzione, lo rilanciamo. Grazie al lavoro di Silvia Vecchini, alla sinergia con le scuole e a una proposta culturale che spazia dalla letteratura per ragazzi agli appuntamenti per adulti, trasformeremo il nostro centro storico in un luogo di incontro, dialogo e scoperta”.
Silvia Vecchini, autrice, poetessa e formatrice, una delle voci più sensibili e raffinate del panorama letterario italiano, ha raccontato come l’idea alla base dello ZIC! sia quella di un festival, come lei stessa ama dire, “cucito” sul territorio: un percorso costruito a partire dagli incontri con bambine, bambini, ragazze e ragazzi nelle scuole, frutto di un lavoro iniziato già nella scorsa primavera: “Ospiteremo grandi autori, ci saranno incontri, laboratori, spettacoli, appuntamenti anche serali nel bellissimo Teatro comunale. Abbiamo voluto creare un programma che parlasse a bambini, ragazzi, famiglie, ma anche agli adulti”.
A sostenere il festival, anche quest’anno, la Fondazione Orizzonti d’Arte, rappresentata dal presidente Giannetto Marchettini, che ha confermato l’impegno e la collaborazione della Fondazione per offrire allo ZIC! spazi, risorse e competenze professionali, in apertura di una nuova e intensa stagione culturale.
15 appuntamenti, tutti a ingresso gratuito, animeranno il centro storico di Chiusi da venerdì 19 a domenica 21 settembre. Un programma ricco e variegato che vedrà protagonisti autori e autrici di rilievo nazionale – e non solo – tra cui Alessandro Sanna, Giusi Quarenghi, Cristiana Pezzetta, Alice Bigli, oltre a uno spettacolo musicale dal vivo con Elisabetta Garilli.
Per il pubblico più adulto, sono in programma incontri con la storica Vanessa Roghi e il reporter Valerio Nicolosi, offrendo spunti di riflessione e approfondimento sui temi più attuali.
Il nome del festival – ZIC! – nasce dalla parola etrusca zich, che significa “scrivere”, conosciuta da un’epigrafe bilingue etrusco-latina incisa su un’urna funeraria del II sec. a.C. conservata al Museo Civico di Chiusi. Un richiamo alle radici profonde del territorio e al desiderio antico – e sempre attuale – di lasciare una traccia scritta.