Uopini celebra 50 anni dell’Associazione Donatori di Sangue

MONTERIGGIONI. Cinquant’anni di storia non sono soltanto un traguardo da celebrare, ma anche un patrimonio di ricordi, di volti e di gesti di altruismo che hanno reso grande una comunità. Domenica scorsa, 14 settembre, presso la sede a Uopini si è svolto il pranzo sociale annuale dell’Associazione Donatori di Sangue di Uopini, Braccio e zone limitrofe, trasformato quest’anno in una festa dal sapore speciale: il 50° anniversario dalla fondazione.

Alvaro Ferretti con Francesco Burrini

Più di ottanta persone hanno preso parte all’evento, tra cui numerosi donatori, famiglie e rappresentanti delle autorità civili e religiose di Monteriggioni. Il clima era quello delle grandi occasioni: un momento per ritrovarsi e soprattutto per dire grazie a chi, con il proprio contributo, ha reso possibile mezzo secolo di impegno e solidarietà.

Il presidente dell’associazione, Francesco Burrini, ha guidato la cerimonia, ricordando l’importanza del gesto del donare sangue e il ruolo insostituibile dei volontari. Le sue parole hanno riportato tutti alle origini: al giorno in cui una tragedia sconvolse la comunità.

Era il 1974 quando il giovane Aldo Ferretti, appena diciannovenne, rimase vittima di un grave incidente proprio nei pressi di Uopini. In paese si mobilitarono in tanti: uomini e donne, giovani e meno giovani, accorsero per offrire il proprio sangue nella speranza di salvarlo. Purtroppo non bastò e Aldo non ce la fece. Da quel dolore, tuttavia, nacque la consapevolezza che donare il sangue poteva diventare un impegno organizzato, costante, capace di superare le urgenze del momento per diventare una risorsa permanente per la comunità.

“Quell’episodio – ha ricordato Burrini – rimane una ferita che non si dimentica, ma fu anche la scintilla che accese la volontà di unirsi. Da allora, generazioni di donatori hanno raccolto il testimone, rendendo questa la nostra associazione un punto di riferimento per tutti”.

A sigillare la memoria, è stata presentata una targa commemorativa in ricordo di Aldo Ferretti. Assieme al presidente, il fratello di Aldo, Alvaro Ferretti. La targa sarà collocata all’esterno della sede, a testimonianza di un legame profondo che continua a unire passato e presente.

Tra gli interventi, particolarmente sentite le parole del sindaco di Monteriggioni, Andrea Frosini, che ha sottolineato come il ricordo sia parte integrante dell’identità di un popolo: “L’esercizio della memoria è fondamentale per la comunità. Se non ricordiamo da dove veniamo, non abbiamo futuro. Questa manifestazione è un’ottima occasione per ricordare le radici dell’associazione e continuare a sostenerla nel suo cammino”.

Graziella Giannettoni

Enzo Turchi

Enzo Turchi

Non è mancato un momento dedicato ai fondatori, coloro che per primi, mezzo secolo fa, si riunirono nei locali della parrocchia di Uopini per dare vita all’associazione. A due di loro – Graziella Giannettoni ed Enzo Turchi – è stata consegnata una pergamena ricordo, come segno di riconoscenza per la loro determinazione e per la forza con cui avviarono un percorso che dura ancora oggi.

Il pranzo è stato occasione di festa, ma anche di riflessione. Cinquant’anni di donazioni significano centinaia di vite salvate, migliaia di gesti silenziosi e generosi che hanno permesso a tante famiglie di affrontare momenti di difficoltà. Donare sangue non è soltanto un atto medico: è un atto umano, che crea legami invisibili ma fortissimi tra chi dona e chi riceve. Cinquant’anni fa, la comunità seppe trasformare un lutto in un seme di speranza; oggi, quel seme è diventato un albero robusto, che continua a dare frutti grazie a chi sceglie di donare.

Le celebrazioni per il cinquantesimo continueranno nel mese di dicembre, quando sarà presentato il Numero Unico celebrativo, ricco di racconti, interviste e fotografie che ripercorreranno la storia dell’associazione e della comunità di Uopini.