L’ordine del giorno nasce dalla consapevolezza che le attuali modalità di intervento per il taglio del bosco e lo smacchio, comportano frequenti danni da parte delle ditte esecutrici

ABBADIA SAN SALVATORE. Difendere il valore ambientale, turistico e identitario del bosco è una delle priorità del Comune di Abbadia San Salvatore, che attraverso un ordine del giorno presentato dai consiglieri comunali e dell’Unione Luciano Forti e Silvio Carli e firmato dal sindaco Niccolò Volpini, porterà all’attenzione del prossimo Consiglio dell’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia, la richiesta di una revisione delle attuali pratiche selvicolturali, con particolare attenzione alla Tenuta di Abbadia San Salvatore, la più estesa e produttiva dell’intero comprensorio.
L’ordine del giorno nasce dalla consapevolezza che le attuali modalità di intervento per il taglio del bosco e lo smacchio, comportano frequenti danni da parte delle ditte esecutrici sia sui sentieri che sui terreni oggetto di intervento, con un consistente impatto visivo durante tutto il periodo del cantiere, che va a penalizzare la fruizione turistica della foresta.
La richiesta avanzata dal Comune di Abbadia San Salvatore, tramite i suoi consiglieri Forti e Carli e il sindaco Niccolò Volpini è dunque quella di impegnare l’Unione nella definizione di un nuovo Piano di gestione globale, da rendere eseguibile con urgenza, che garantisca e tuteli insieme alla funzione produttiva della foresta, anche la sua funzione turistico-ricreativa, la difesa idrogeologica e dell’intero ecosistema, con un adeguamento alle norme regionali e ai Piani strutturali vigenti nei Comuni.
Il Comune di Abbadia San Salvatore chiede inoltre all’Unione di avanzare all’assessore regionale competente la richiesta di modifica delle normative vigenti sui controlli e sulle sanzioni, perché l’esperienza sul campo mostra come nella pratica l’importo delle sanzioni risulti spesso non proporzionato alla gravità degli abusi, limitando di fatto l’efficacia del sistema sanzionatorio e rendendo poco incisiva l’azione pubblica a tutela del territorio. Vanno introdotte misure realmente efficaci che inducano al rispetto delle condizioni di ripristino delle superfici territoriali interessate dai tagli e misure di deterrenza, come potrebbe essere l’introduzione di una patente a punti per le imprese forestali che operano nei boschi.
Infine, Volpini, Forti e Carli chiedono di valutare eventuali misure di attenzione nelle modalità dei tagli (come il periodo temporale dei tagli) in considerazione del fatto che il patrimonio selvicolturale rientra interamente o in gran parte all’interno del Parco Nazionale delle Miniere del Monte Amiata.