Come valorizzare l’attenzione: Aperidee da Radicofani

RADICOFANI. Una crescita esponenziale del numero di set a partire dagli anni Duemila che non accenna a diminuire, apre nuove opportunità ma richiede anche professionalità nuove e una rinnovata capacità di visione. E’ quella che interessa la Valdorcia patrimonio Unesco e che mercoledì sera è stata tema di conversazione al Bar la fortezza di Radicofani; la fortezza di Ghino di Tacco è stata la nuova tappa di Aperidee, la serie di assaggi di futuro all’ora di cena promossa da Confesercenti. Una chiacchierata ispirata da dati significativi citati da Paola Micheli, già docente dell’Università per Stranieri e recente autrice del libro “Ciak si gira nelle terre di Siena”: “se negli anni ’80 qui furono girati due film – ha esposto – dopo Il Paziente inglese del ‘96 erano già quadruplicati, per arrivare ai 55 del terzo millennio”. Lungometraggi che in tanti casi hanno generato un’attenzione di lunghissimo periodo, ad esempio con Nostalghia o il Gladiatore, in altri meno: “La Dolce villa, girato a San Quirico l’anno scorso, quest’inverno ha avuto picchi di visualizzazioni sulle piattaforme, ma ad oggi nessuno tra chi ci visita sembra farlo per effetto di quello che è sembrato un film troppo instagrammabile” ha raccontato Diego Banchetti; nel suo Hotel le Terme di Bagno vignoni, 40 anni fa il regista Tarkovskji soggiornò per un anno, “dispensando curiosità e gentilezza” secondo la testimonianza di Nicoletta Innocenti, titolare di Verdidea group, allora giovanissima. “Le produzioni recenti sono più spesso commedie – ha notato ancora Micheli – dove il territorio appare quasi in cartolina, magari condito con stereotipi poco attinenti”.
La Valdorcia peraltro non è l’unica a registrare un marcato effetto-cinema: “pensiamo a Cortona – ha aggiunto Sonia Pallai, Responsabile Turismo di Anci Toscana – che aveva già i suoi tesori d’arte ben esposti al mondo, ma che è diventata davvero destinazione turistica dopo Under the tuscan sun”. La prolungata esposizione ai teleobiettivi pone continuamente nuove sfide ed opportunità: “la fama di queste terre è il frutto della passata interazione tra natura e uomo – ha osservato Banchetti – oggi delinea potenzialità per figure professionali capaci di assistere le troupe a livello di area, ma anche la necessità di mantenere in vita l’attività agricola, non solo agrituristica, che permetta di continuare a curarle”. “ci serve continuare ad avere una visione che faccia leva su una sostenibilità sociale, e non solo ambientale – ha aggiunto Innocenti – e che valorizzi e confidi nel valore delle persone per fare comunità ed essere ospitali”.
Proprio al tema dell’ospitalità sarà dedicato il prossimo appuntamento con Aperidee, il 22 ottobre a Siena, corredato dagli assaggi di tipicità locali in stile Vetrina Toscana, per l’occasione di Radicofani curati da Paul Mazzuoli del Bar la Fortezza. Dettagli su www.aperideee.it .
Immagine: un momento di Aperidee a Radicofani.