Obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia giudiziaria per tre giovani

SAN QUIRICO D’ORCIA. I Carabinieri della Compagnia di Montalcino (SI), in collaborazione con i Carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone (CE) il 12 luglio scorso hanno eseguitola misura cautelare personale non custodiale emessa dal Gip di Siena, su richiesta della Procura, a carico di tre giovanni, originari della provincia di Caserta, sottoponendoli all’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria competente per territorio nonché a due di loro anche all’obbligo di dimora nel Comune di residenza.
Il provvedimento è stato emesso all’esito dell’attività investigativa condotta dai Carabinieri della Compagnia di Montalcino a carico dei tre indagati che secondo l’ipotesi accusatoria, sono indiziati in concorso tra loro dei reati di truffa aggravata e furti in abitazione, commessi il 5 marzo 2025 a San Quirico d’Orcia.
Il modus operandi utilizzato è noto ed è già stato riscontrato nei numerosissimi casi denunciati in passato: un finto maresciallo dei Carabinieri contatta al telefono la vittima, generalmente una persona anziana, e comunica che un congiunto ha causato un grave incidente ed è in una caserma dei Carabinieri in stato di fermo/arresto. Il truffatore aggiunge che per rimettere in libertà il parente è necessario versare una cospicua somma di denaro (diverse migliaia di euro) a titolo di cauzione e che a breve sarebbero passati presso l’abitazione a ritirare la somma.
Questa è la modalità con cui è stato commesso il colpo anche a San Quirico il 5 marzo scorso: i malfattori, dopo aver fatto ingresso in casa dell’anziano uomo designato come vittima, si sono fatti consegnare tutto il contante in suo possesso ed alcuni oggetti personali di valore. Nella circostanza, i tre hanno sottrarre anche un mazzo di chiavi tra cui quella dell’autovettura della vittima a bordo della quale hanno alcuni utensili presenti nel garage. Successivamente si sono recati all’abitazione della figlia dell’anziano ove tentavano, senza riuscirvi, di entrare in casa con le chiavi del mazzo.
Grazie alle fondamentali segnalazioni al 112 e al contributo da parte della collaboratrice domestica della vittima e di alcuni concittadini che avevano notato i movimenti sospetti dei malfattori, i Carabinieri, dopo accurate indagini, sono risaliti al mezzo adoperato identificando gli indagati.