Il Pd San Gimignano ha avviato da alcune settimane dei confronti per la costruzione di uno schieramento di centrosinistra che vada oltre le sigle tradizionali
SAN GIMIGNANO. A domande nuove servono risposte nuove, così come schemi e orizzonti politici innovativi rispetto al passato.
Tanto più oggi, nel momento in cui la destra a trazione leghista tenta di insediarsi nella nostra città nascondendo i propri simboli e si assiste alle evidenti difficoltà di aggregazione dei 5 Stelle, tanto da metterne fortemente in dubbio la presenza alle prossime comunali.
A San Gimignano il Pd è l’unica forza e l’unica comunità politica organizzata rimasta nel campo della sinistra e, tuttavia, abbiamo ben chiaro come non sia tempo di chiusure ed autosufficienze. Anzi sentiamo la responsabilità di allargare il fronte partendo da un confronto a tutto campo che parte e mette al centro una vera disponibilità programmatica sulle cose da fare e non accordi tra sigle che non esistono più.
Per questo abbiamo incontrato singole personalità, associazioni del civismo locale e alcune forze politiche che comunque in Valdelsa trovano una loro rappresentanza. Abbiamo avuto incontri con il coordinamento valdelsano della sinistra italiana, con i rappresentanti della lista civica locale per San Gimignano, fino all’associazione Fiorile.
Da Sinistra italiana abbiamo avuto apprezzamento e disponibilità al confronto. Con la lista civica per San Gimignano si sono riscontrate convergenze su alcune cose da fare, a partire dalla cura del territorio, ma restano ancora molte distanze su varie tematiche.
Negli incontri avuti con l’associazione Fiorile abbiamo espresso apprezzamento su molti dei punti programmatici affrontati in questi mesi e, in particolare, le questioni sollevate relativamente al Centro storico, hanno trovato nel candidato a sindaco Andrea Marrucci un interlocutore attento e sensibile, soprattutto nell’affermare la necessità di compiere una ricognizione ed un ragionamento urbanistico a tutto tondo, per dare risposte ai problemi che anche l’associazione ha chiaramente sottolineato in termini di rischi concreti: turistificazione, museizzazione, perdita della residenzialità, eccessiva pressione turistica con ricadute anche in termini di traffico, consumo di risorse, produzione di rifiuti etc. Ripensare il centro storico, le sue funzioni e la sua maggiore vivibilità nel quadro di una migliore fruizione per tutti i residenti del comune, dentro e fuori le mura, dovrà essere una delle principali sfide da affrontare per il futuro più prossimo.