Il documento riunisce territori a forte vocazione turistica e pone percorsi e obiettivi condivisi per un turismo orientato alla crescita economica e alla vivibilità delle comunità

SAN GIMIGNANO. Il Comune di San Gimignano ha formalizzato nei giorni scorsi l’adesione alla ‘Carta di Amalfi’, il documento con cui i Comuni italiani condividono una nuova visione della gestione del turismo orientata a coniugare crescita economica e qualità della vita dei residenti nei territori a forte vocazione turistica. La Carta di Amalfi, in particolare, si propone di avviare un percorso condiviso che tenga insieme sviluppo e vivibilità, riconoscendo la specificità dei Comuni turistici al di là delle semplici classificazioni demografiche.
Dialogo diretto tra Comuni e istituzioni superiori. Per affrontare queste sfide, la Carta di Amalfi richiama l’urgenza di dotare i Comuni di strumenti innovativi per il governo del territorio, da costruire attraverso un dialogo diretto con le Istituzioni superiori e con le associazioni di categoria. Tavoli permanenti, incontri e audizioni dovranno diventare luoghi di confronto e condivisione di dati precisi sull’affluenza turistica, rapportata alla reale capacità ricettiva e infrastrutturale delle singole località.
Le priorità della Carta di Amalfi. Tra i punti centrali condivisi dal Comune di San Gimignano ci sono la possibilità di disporre di poteri specifici per gestire i picchi di affluenza, ottimizzando arrivi e accessi in base alle infrastrutture effettivamente disponibili, e la necessità di nuovi strumenti normativi che consentano di regolare l’offerta di posti letto, evitando concentrazioni eccessive nelle zone già caratterizzate da forte pressione turistica. A questo si aggiunge la richiesta di una maggiore flessibilità nelle assunzioni stagionali, indispensabile per garantire un adeguato controllo del territorio, un’efficace informazione turistica e la cura degli spazi pubblici. Centrale è anche il riconoscimento di uno status speciale per i Comuni turistici, con la previsione di Zone Turistiche Speciali (ZTS) e di leve fiscali adeguate a sostenere la gestione dei flussi e a non gravare sulle comunità ospitanti.