
COLLE DI VAL D'ELSA. Il tema dell’istruzione ha occupato molte pagine della relazione al bilancio 2010, ma nella sostanza ben poco si è trovato di concreto e da realizzare.
A partire proprio dai livelli più bassi, come quello della scuola dell’infanzia ed all’interno di esso gli asili nido, per i quali nel programma elettorale ultimo si era promesso di sostenere il sistema integrato dei servizi educativi che comprendono appunto gli asili per i bambini da 0 a 3 anni “anche in forme e con strutture che coinvolgano i genitori”.
Non solo. Si diceva nel programma di come, “vista la crescente domanda di utilizzo, si dovrà avviare un’attenta verifica delle risorse finanziarie a disposizione per la realizzazione di una nuova struttura. Accanto a questo, per soddisfare le attuali richieste, si avvierà una graduale integrazione con strutture parificate e convenzionate, secondo gli attuali indirizzi normativi della Regione Toscana".
Ebbene, la relazione al bilancio ci indica quale spesa prevista per gli asili nido quella di € 20.000 , relativi ai miglioramenti delle prestazioni dell’attuale immobile. Questo è ciò che è stato preventivato per gli asili nido, un importo assolutamente irrisorio per il prossimo triennio. Ed allora ci siamo chiesti se esista o meno questa domanda crescente di utilizzo. Perché se esiste, sembra che nel prossimo piano triennale si sia totalmente disatteso quanto previsto nel programma elettorale. Se non esiste, nel programma elettorale è stato scritto qualcosa di assolutamente non vero.
Sulla scuola materna si prospettava la storica realizzazione della scuola materna di Borgatello e degli uffici della direzione didattica, con la relativa dismissione dell’attuale edificio in piazza duomo, ma nonostante che nella relazione al bilancio tra gli obiettivi strategici vi sia proprio la scuola materna di Borgatello, tuttavia tra le spese previste non vi è traccia di questa scuola così come dei nuovo uffici per la direzione didattica…..: la necessità di realizzare un nuovo plesso scolastico sfuma ancora in un tempo indefinito, trascurando che l’attuale plesso scolastico di Piazza Duomo, tra l’altro, è fonte di disagio da anni, sia per i genitori degli alunni ivi frequentanti, sia per i cittadini residenti nel centro storico, costretti a subire il traffico che inevitabilmente e di riflesso comporta la presenza di una scuola con ben quattro sezioni.
Inoltre se la scelta operata dagli amministratori comunali, di precedenti stagioni, di individuare come sede di una scuola elementare un edificio storico quale la villa di S. Andrea, con le prevedibili necessità di interventi ed adattamenti nel tempo, appare sconveniente che oggi, occorrendo ripristinare la copertura di tale edificio, si dilazioni tale opera, perchè il rifacimento della copertura di Sant’Andrea è dilazionato al 2011.
Analogamente è posposto l’ampliamento dell’unica scuola media di Colle Val d’Elsa. In proposito viene comunque da chiedersi cosa sia possibile ampliare di un edificio scolastico oramai fisicamente assediato, dove anche l’area di sosta dei bus che trasportano gli studenti difficilmente potrà essere immaginata in un’area maggiormente sicura rispetto a quella attuale, limitrofa alla strada provinciale.
Le spese irrisorie che leggiamo essere previste in favore dell’istruzione e nello specifico per le opere di manutenzione delle scuole materne, primarie e secondaria, hanno un sapore di “contentino”, di piccola consolazione: si considera che, per l’ampliamento del Polo Universitario Colle l’Amministrazione comunale si è impegnata in un mutuo pari a Euro 600,000, facendo inoltre affidamento su ingenti finanziamenti regionali, nonché da parte della stessa Università di Siena, tutto ciò dopo la imminente cessazione dell’attività didattica ed una riconversione a Centro di ricerca per lo sviluppo di materiali e di metodi di analisi a tutto campo, nei settori industriale, delle biotecnologie, ambientale, agroalimentare e dei beni culturali.
Suscita perplessità un investimento di questa portata, su di una sede avulsa dal corpo di un ateneo, ubicata in un sito tra i più scomodi e difficilmente accessibili di Colle e da sottoporre ad adattamenti che probabilmente non ne garantiranno mai la funzionalità tecnica propria degli edifici nuovi dedicati ad usi scientifici.
Risulta inoltre aleatorio e totalmente da innescare, quel raccordo – necessario ed indispensabile al progetto – con il mondo dell’imprenditoria, in primo luogo localmente ed a livello nazionale.
In una contingenza in cui la ricerca langue per gli effetti di una politica miope e Centri di ricerca già affermati e quotati incontrano oggettivo intralcio alla loro attività, l’investimento di Colle su di un progetto ex-novo di questa portata, poco convince e assai di più indebita l’Amministrazione, distogliendo risorse da altri realizzazioni assai più vicine alla collettività.
Considerando la crisi finanziaria che coinvolge drammaticamente l’Università di Siena, ancora più incerto appare il futuro di questo “sogno” avanguardistico.
I consiglieri della lista civica "Insieme per Colle"