SAN GIMIGNANO. Dal Partto Democratico di San Gimignano riceviamo e pubblichiamo.
“L’emergenza sanitaria va avanti in Italia da oltre un mese, tra grandi sacrifici da parte di tutti. Le misure di contenimento messe in campo dal Governo stanno mostrando i loro frutti, e il contagio da Coronavirus sta rallentando in Italia, in Toscana e a San Gimignano. Il calo dell’epidemia dà fiducia e un cauto ottimismo, ma impedisce ancora di programmare una riapertura delle attività commerciali e produttive.
Se questa premessa vale per tutta Italia, a maggior ragione vale per San Gimignano e la sua specificità. La politica dell’Amministrazione comunale, sin dagli inizi del duemila, ha fatto sì che anche coloro che non operano nel settore turistico ne ricevano parte dei benefici in termini fiscali, sociali e aggregativi. Ciò che per i sangimignanesi sembra normale, ovvero avere una pressione fiscale tra le più basse della Toscana, non vale per larga parte dei comuni d’Italia.
Con la drammatica crisi da Coronavirus l’economia sangimignanese è in ginocchio. Bene ha fatto il Governo a concentrarsi prima su imprese, lavoratori e famiglie. E molto ancora andrà fatto in questa direzione. Ma se questa era la priorità immediata, è altrettanto vero che anche i bilanci dei comuni italiani, compreso quello di San Gimignano, sono a rischio. E se saltano i Comuni, saltano i servizi ai cittadini.
Nei giorni scorsi, il responsabile dei servizi finanziari del Comune di San Gimignano ha messo al corrente i rappresentanti istituzionali della situazione di criticità finanziaria dell’Ente.
Di questa situazione critica e senza precedenti, il Sindaco e la Giunta hanno informato subito il Consiglio Comunale, con una scelta corretta dal punto di vista istituzionale e responsabile sotto il profilo delle azioni e della strategia messa in campo per dare risposte a imprese e famiglie e, al tempo stesso, per tentare in ogni modo di mantenere l’equilibrio economico-finanziario del Comune.
Il Partito Democratico di San Gimignano sostiene la decisione dell’Amministrazione Comunale di sospendere e rinviare per qualche mese alcuni tributi (Cosap, Imposta di pubblicità, Tari con l’obiettivo, per quest’ultima, di una forte riduzione), così come di congelare per il momento ogni tipo di erogazione di contributi verso terzi e di limitare all’essenziale ogni impegno di spesa, in attesa di rivedere completamente il bilancio di previsione 2020. Il tutto in attesa di rimodulare i tributi sulla base delle novità legislative nazionali attesa per aprile che aiutino i comuni in questa fase di mancate entrate e consentano loro di riscrivere un bilancio di previsione 2020-2022 sostenibile. Come PD sosteniamo convintamente anche la decisione presa di interrompere la fatturazione dei servizi a domanda individuale che a causa del coronavirus non sono stati erogati (mensa, trasporto scolastico, retta asilo nido, pre e dopo scuola), così come la conferma anche per il 2020, per tutti i sangimignanesi, della non applicazione dell’addizionale comunale IRPEF.
Il centrosinistra civico, guidato dal Sindaco Andrea Marrucci che ringraziamo assieme alla Giunta e a tutta la struttura comunale per la vicinanza ai sangimignanesi e la determinazione con cui stanno affrontando l’emergenza, si farà garante di tenere insieme i bisogni dei cittadini e la sostenibilità del bilancio pubblico in questa fase complicata. Tante scelte del nostro programma elettorale dovranno essere riviste, ma non mancherà da parte del Partito Democratico e dell’Amministrazione comunale l’attenzione alla ripresa e allo sviluppo futuro di San Gimignano, come dimostra l’avvio del percorso di formazione del nuovo Piano Strutturale, intrapreso nell’ultimo Consiglio Comunale.
Alzeremo la voce in ogni sede per sottolineare le peculiarità della crisi che sta colpendo la nostra città. Nella crisi generale del nostro Paese, le realtà ad alta vocazione turistica fanno purtroppo storia a sé e, paradossalmente, quelle più virtuose come l’esperienza di San Gimignano, hanno un prezzo ancora più alto da pagare (si pensi ad esempio al rinvio delle rate dei mutui che per molti significa liberazione immediata di quote di bilancio e che a noi non serve a niente perché siamo un Comune con indebitamento quasi nullo). Siamo vicini ai problemi che sta vivendo tutto il mondo turistico-ricettivo e del commercio sangimignanese, un settore colpito in modo immediato da questa pandemia. Così come drammatica è la situazione nel comparto agricolo e manifatturiero. Le difficoltà delle imprese sono conseguentemente difficoltà per tutto il tessuto economico: stagionali disoccupati, fornitori in stallo, nessun flusso di cassa e crisi di liquidità. Dobbiamo capire che siamo una comunità fortemente interdipendente e per questo la reazione giusta è solo quella che unisce: non c’è il Comune da una parte e l’impresa dall’altra, i lavoratori da una parte e le aziende produttive dall’altra. C’è una comunità che soffre e che vuole ripartire. San Gimignano si rialzerà più forte e più unita e dovremo farci sentire a tutti i livelli ed in tutte le sedi con una sola voce”.