"Grave la “disdetta collettiva” delle tessere sindacali giunta alla CGIL da un’unica pec intestata all’azienda, che rappresenta una plateale “dimostrazione di potere” d’altri tempi"

CASOLE D’ELSA. La lista “Noi ci siamo” torna ad esprimere particolare preoccupazione per la situazione di scontro frontale che si è venuta nuovamente a creare fra la più grande azienda del territorio casolese e la FIOM-CGIL.
Particolarmente grave appare la trappola di un contratto integrativo volto a dividere i lavoratori in azienda da oltre un quinquennio dalle più recenti assunzioni, finalizzato a mettere in contraddizione la parte più radicata dei dipendenti con l’organizzazione sindacale, che ha la precisa direttiva di non sottoscrivere contratti integrativi che non siano per tutti.
Ancor più grave la “disdetta collettiva” delle tessere sindacali giunta alla CGIL da un’unica pec intestata all’azienda, che rappresenta una plateale “dimostrazione di potere” d’altri tempi.
Sorge il sospetto che i ripetuti tentativi di espellere la FIOM-CGIL dalla Pramac (espulsione perseguita in questi mesi da molte aziende, anche in Valdelsa) sia preliminare ad un nuovo giro di vite sui diritti dei lavoratori, per scaricare i crescenti costi di energia e materie prime -ancora una volta- sul lavoro.
“Noi ci siamo” auspica che la Pramac ponga fine a questa strategia divisiva e distruttiva della moderna dialettica fra le parti.
“Noi ci siamo” auspica che –almeno stavolta- le istituzioni locali non si lavino le mani e si muovano per risolvere una situazione che in prospettiva rischia di compromettere gli standard di vita di centinaia di lavoratori dei nostri territori.