L’iniziativa, parte della campagna "Ortofrutteto Solidale Diffuso" di AzzeroCO₂ e Legambiente, prevede il coinvolgimento dei detenuti nelle attività di cura e di gestione di un giardino officinale e di un frutteto
SAN GIMIGNANO. Portare la cura dell’ambiente all’interno di un contesto detentivo, coniugando la pratica agricola con un percorso concreto di formazione e responsabilizzazione. Con questo obiettivo Estra ha sostenuto la creazione di un giardino officinale e di un frutteto all’interno della Casa di Reclusione di Ranza a San Gimignano (SI).
Il progetto, realizzato in collaborazione con la Società Italiana di Fitoterapia e inserito nella campagna nazionale OrtoFrutteto Solidale Diffuso di AzzeroCO2 e Legambiente, va a integrare i percorsi che l’istituto già promuove, con lo scopo di fornire ai detenuti nuove competenze e un impegno quotidiano strutturato. Saranno coinvolte circa 20 persone: alcune si occuperanno della messa a dimora delle piante, altre parteciperanno al corso di formazione in fitoterapia. Oltre all’aspetto formativo, l’iniziativa assume anche una forte valenza trattamentale. Le attività agricole saranno infatti utilizzate come forma di ergoterapia – un percorso di recupero basato sul “fare” concreto –, offrendo un supporto mirato ai soggetti con particolari fragilità psicologiche o culturali.
All’evento d’inaugurazione, tenutosi nella giornata odierna, presso l’istituto penitenziario hanno partecipato il Dott. Giuseppe Renna, Direttore della Casa di Reclusione di San Gimignano; Andrea Marrucci, Sindaco del Comune di San Gimignano; Giuseppe Rubechi, Responsabile Sostenibilità di Estra; Paolo Governa, Segretario Generale della Società Italiana di Fitoterapia; Nicola Merciari, Responsabile commerciale dell’area sostenibilità di AzzeroCO₂ e Sandro Angiolini, Delegato in Assemblea Regionale di Legambiente Siena.
“Questo progetto, reso possibile dalla sinergia con Estra, AzzeroCO₂, la Società Italiana di Fitoterapia e gli altri partner, si inserisce nel più ampio intervento trattamentale che questo Istituto persegue, in esecuzione del dettato costituzionale che vede nella rieducazione individualizzata il principale strumento di esecuzione della pena – dichiara il Dott. Giuseppe Renna, Direttore della Casa di Reclusione di San Gimignano –. L’agricoltura diventa, in questa ottica, strumento di attuazione di tale principio, offrendo ai partecipanti l’opportunità di acquisire competenze tecniche e di sviluppare un senso di responsabilità attraverso la gestione di un ciclo produttivo. È un percorso che valorizza il tempo e l’impegno, elementi che costituiscono il fondamento stesso del percorso rieducativo che qui perseguiamo”.
Nel dettaglio, l’attività ha previsto la messa a dimora di 200 piante officinali, scelte per le loro molteplici proprietà benefiche, con una particolare attenzione a quelle per il benessere urologico, aspetto di rilievo data la popolazione esclusivamente maschile dell’istituto. Nel complesso si tratta di specie tipiche del clima mediterraneo come achillea, assenzio, elicriso, lavanda, melissa e origano, selezionate per la loro compatibilità con il terreno locale e il valore ambientale. Nel frutteto, invece, hanno messo radici 100 piante di uva spina e ribes nero.
“Il progetto avviato alla Casa di reclusione di Ranza è per Estra motivo di grande orgoglio, perché rappresenta in modo concreto il nostro impegno per una sostenibilità intesa nella sua dimensione più ampia: ambientale, sociale e territoriale – dice Francesco Macrì, Presidente esecutivo di Estra –. La realizzazione di un giardino officinale e di un frutteto all’interno dell’istituto penitenziario non è solo un intervento di tutela ambientale, ma soprattutto un percorso di formazione e responsabilizzazione. Permette alle persone coinvolte di acquisire nuove competenze e di dare un significato diverso al proprio tempo. Insieme ai nostri partner abbiamo costruito un’iniziativa che unisce cura del territorio, valorizzazione della biodiversità e inclusione sociale. È la dimostrazione che la sostenibilità genera valore quando diventa uno strumento di coesione capace di connettere ambiente, comunità e persone. Questo è il modello di sviluppo che Estra vuole promuovere: un modello che lascia un segno positivo e duraturo nei territori in cui opera”.
Il percorso di formazione professionale permetterà ai detenuti, affiancati da esperti della Società Italiana di Fitoterapia, di acquisire competenze pratiche attraverso il coinvolgimento diretto nella coltivazione, raccolta e trasformazione delle piante, creando così una piccola filiera interna. La formazione comprenderà nozioni sui materiali vegetali, sui loro benefici e sui protocolli di essiccazione, conservazione e lavorazione nonché sull’utilizzo della strumentazione da laboratorio, grazie alla dotazione di attrezzature quali un maceratore, un percolatore ed un mulino per polveri. Le attività offriranno così la possibilità di cimentarsi con tecniche agricole e di lavorazione semplici ma strutturate, finalizzate a produrre rimedi naturali per la gestione di disturbi lievi. Si spazierà dalla preparazione di tisane, come quelle di melissa per migliorare i disturbi da ansia e insonnia o di achillea e assenzio per ridurre gli spasmi gastrointestinali e il reflusso, alla creazione di un oleolito di elicriso per il trattamento topico di infiammazioni cutanee. Verranno inoltre realizzati sciroppi balsamici di elicriso e lavanda per la tosse ed estratti di foglie di ribes nero, utili come diuretici e antinfiammatori delle vie urinarie. I prodotti realizzati saranno preparati seguendo le metodiche standardizzate descritte nelle farmacopee e nei manuali di galenica ed erboristica, in ottemperanza alla vigente normativa alimentare.
In questo modo, l’agricoltura va oltre la sua funzione produttiva per diventare un percorso che introduce un impegno tangibile e sviluppa un senso di responsabilità coniugando la dimensione agricola con quella educativa, promuovendo così un modello concreto di sostenibilità.
“Con questo progetto portiamo la cultura della fitoterapia in un contesto in cui la formazione può davvero diventare strumento di riscatto. Insegnare a riconoscere, coltivare e trasformare le piante officinali significa trasmettere conoscenze scientifiche e, allo stesso tempo, restituire valore al tempo e al lavoro delle persone coinvolte” commenta Paolo Governa, Segretario Generale della Società Italiana di Fitoterapia.
L’intervento realizzato nella Casa di Reclusione di Ranza rientra nella Campagna Ortofrutteto Solidale Diffuso promossa da AzzeroCO2 e Legambiente, un progetto di integrazione sociale e ambientale in grado di tutelare la biodiversità, attraverso la creazione di frutteti solidali, e unire competenze e valori per generare un progresso umano, ambientale, economico e civico.
“La campagna OrtoFrutteto Solidale Diffuso nasce da un principio fondamentale: la sostenibilità ambientale e l’inclusione sociale non sono obiettivi separati, ma due facce della stessa medaglia – dichiara Nicola Merciari, Responsabile commerciale dell’area sostenibilità di AzzeroCO2 –. Nella Casa di Reclusione di Ranza, questo principio si è tradotto in un progetto concreto grazie alla partnership con Estra e alla collaborazione con la Società Italiana di Fitoterapia, che ha permesso di creare un percorso formativo di elevato valore. Prendersi cura della terra, coltivare la biodiversità e vedere i frutti del proprio impegno è infatti un potente veicolo rieducativo. In questo modo, il tempo si trasforma in un’opportunità di crescita, coniugando il rispetto per l’ambiente con un percorso che valorizza l’impegno e la responsabilità individuale”.
Il Gruppo Estra, tra gli operatori leader nel Centro Italia nel settore della distribuzione e vendita di gas naturale, attivo altresì nella vendita di energia elettrica, nasce nel 2010. Ad oggi i 4 soci di Estra (Alia, Coingas, Intesa e Viva Energia), rappresentano gran parte dei Comuni delle province di Ancona, Arezzo, Firenze, Grosseto, Macerata, Pistoia, Prato e Siena. Il Gruppo Estra opera, attraverso società controllate, in joint venture e collegate, prevalentemente in Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia ed è attivo nella distribuzione e vendita di gas naturale e di gpl, nella vendita di energia elettrica, nonché nelle telecomunicazioni, nella progettazione e gestione di servizi energetici e nella produzione di energia da fonti rinnovabili.
AzzeroCO2 è una società di consulenza per la sostenibilità e l’energia fondata nel 2004 da Legambiente e Kyoto Club. Offre soluzioni personalizzate ad enti pubblici, aziende e privati per ridurre il proprio impatto ambientale sul territorio adottando un approccio resiliente e scientifico per ottenere risultati credibili e comunicarli in modo efficace. In collaborazione con i propri soci, realizza iniziative su scala nazionale e locale per promuovere la sostenibilità, le fonti rinnovabili e la responsabilità sociale d’impresa.








