
Marco Rossi, esercente poggibonsese del settore abbigliamento è stato riconfermato presidente regionale di Fismo, la Federazione Italiana Settore Moda aderente a Confesercenti. L’elezione è avvenuta ieri a Firenze, durante l’assemblea elettiva per il rinnovo delle cariche. Al suo fianco, in qualità di vicepresidente, è stato eletto Marco Lavacchini di San Piero a Sieve. 63 anni, di Poggibonsi, Marco Rossi è anche presidente comunale di Confesercenti a Poggibonsi e opera nel settore dell’abbigliamento dal 1991. La sua conferma avviene in un momento delicato per il settore.
“Attraversiamo un periodo cruciale – dichiara il presidente riconfermato – stretti nella morsa tra la vendita online, che riduce drasticamente i nostri fatturati, e la ritenzione dei consumi. L’abbigliamento ha perso molte posizioni nelle priorità di spesa delle famiglie, dopo bollette, viaggi, benessere personale, sport, cosmesi, ristorazione e food. Questa declassazione, unita alla forte concorrenza dell’online, sta generando una crisi acuta nel comparto”.
Tra le problematiche più urgenti evidenziate da Rossi in occasione dell’assemblea regionale c’è la perdurante chiusura dei negozi, che sta portando alla desertificazione dei centri storici, dove le attività di abbigliamento lasciano spazio a esercizi di ristorazione o alimentari.
“Da un recente studio di Confesercenti – osserva – emerge l’età media molto avanzata tra i commercianti, oltre il 60% supera i 50-60 anni, e una quasi totale assenza di nuove aperture da parte dei giovani. Un altro degli obiettivi quindi è ottenere da parte del Governo delle sovvenzioni o delle detassazioni per chi intende aprire un’attività. In questo momento le tasse sono molto alte e quindi un incentivo per chi volesse dedicarsi a questo settore sarebbe importante”.
Quanto ai saldi, Il presidente auspica regole che indirizzino la vendita in modo corretto, “in un contesto in cui la rete di vendita impazzita e la mancanza di rispetto delle regole rendono la competizione con l’online una partita impari per i commercianti tradizionali”.