Incontro alla moschea di Colle con l'imam nel segno del dialogo

di Augusto Mattioli
COLLE VAL D’ELSA. Un incontro quello di Colle Val d’Elsa tra il cardinale Lojudice alla sua prima visita e l’imam Izzedin Elzir (presente anche il sindaco del paese valdelsano Alessandro Donati con tanto di fascia tricolore) nel segno del dialogo tra religioni contro il fondamentalismo presente in tutte loro, che vanno in direzione dello scontro”. Alla fine dell’incontro è stato piantato un ulivo in segno di pace.
“Mi auguro che questo primo incontro porti frutti importanti”, ha sottolineato il cardinale. “Questo incontro – ha replicato l’imam – è un passo per costruire ponti e non muri. Del resto, siamo in una società multietnica e multi religiosa. La diversità è un valore aggiunto”.
Il cardinale sul fondamentalismo anche nelle religioni ha precisato: “Purtroppo l’essere umano ha in sé questa caratteristica di una costante voglia di belligeranza. A me viene in mente un passo biblico nel quale si diceva che i re solevano andare in guerra. Come dire: che facciamo? Si va in guerra. Certo la civiltà di oggi perlomeno ha in gran parte l’idea che la guerra è una cosa negativa, anche se ci sono guerre sommerse o quella che Papa Francesco chiama la terza guerra mondiale a pezzi. Quindi occorre lavorare per tirare fuori da ogni persona il meglio e non il peggio”.
Poi, parlando delle recentissime elezioni, il cardinale Lojudice ha espresso il proprio punto di vista: “L’astensionismo è un problema. La politica in genere è troppo puntata sulla conflittualità. E quindi rischia di risultare non dico repellente, ma di infastidire invece di aiutare a coinvolgere le persone. Dall’altra parte il senso civico rischia di sparire sempre di più con il rinchiudersi nei propri affari. Comunque – ha proseguito – il voto mi riguarda, essendo cittadino di questo paese. Però, l’astensione dipende molto da come i politici portano avanti il loro impegno, dovrebbero manifestare più attenzione ai problemi seri e meno alla loro voglia di emergere. Da parte nostra come educatori l’impegno è quello di ricordare che se ci si astiene,se ci si toglie di torno, non si dà alcun contributo al bene di tutti”. E Enrico Letta, “mi sento di dire buon lavoro e auguri. Noi come in situazioni di questo genere siamo sempre disponibili – come abbiamo fatto questo pomeriggio a Colle – al dialogo e alla collaborazione a tutti i livelli”.