Ne parla Roberto Bianchi a Radda il 17 maggio alle 17:30 nella Biblioteca Comunale

di Silvana Biasutti
RADDA IN CHIANTI. Se mi chiedo quand’è il tempo per parlare di pace non posso che rispondermi: sempre!
Ma in questi ultimi anni, in questi giorni, pensare alla pace è indispensabile per pensare al futuro. Per riuscire a immaginare un futuro.
Ho conosciuto la guerra da bambina e so che nessun film, nessuna cronaca assomiglia allo scoppio di una bomba vicino alla mia casa. La guerra dal vero non assomiglia alla guerra degli altri, ai racconti di guerre lontane.
Per questo, conoscere – sapere com’è andata – ricordare da vicino le storie di chi ha vissuto e patito la guerra sulle strade che percorriamo ogni giorno, in tempo di pace, aiuta a capire che siamo tutti coinvolti e chiamati in causa.
La storia delle donne di Greve, che il primo maggio del 1917 hanno marciato in centinaia per dire basta alla guerra, è un messaggio anche per noi che ancora viviamo in pace. Il messaggio che ci mandano è importante.
Ascoltiamole.
Il primo maggio 1917, a Greve in Chianti centinaia di donne scalze si erano messe in cammino per manifestare contro la guerra; i loro mariti, gli uomini delle loro famiglie erano tutti al fronte. Della storia di quella rivolta parlerà il professore Roberto Bianchi a Radda, sabato prossimo, 17 maggio, alle 17:30, nella Biblioteca Comunale in via del Convento 2.