Per tre giorni il centro storico si è trasformato in un palcoscenico a cielo aperto, tra spettacoli, musica e rievocazioni, richiamando cittadini e visitatori in un clima di festa

CHIUSI. Con una straordinaria partecipazione di pubblico si è conclusa l’edizione 2025 del Tria Turris, il festival dedicato agli artisti di strada e al mondo medievale, parte integrante dei Festeggiamenti in onore di Santa Mustiola, patrona di Chiusi.
Per tre giorni il centro storico si è trasformato in un palcoscenico a cielo aperto, tra spettacoli, musica e rievocazioni, richiamando cittadini e visitatori in un clima di festa. Tra le novità più apprezzate, il corteo storico in notturna che ha sfilato per la prima volta giovedì 26 giugno, intrecciandosi con la solenne processione per l’apertura dell’urna di Santa Mustiola in Duomo, dando vita a un suggestivo momento di devozione e memoria storica.
Nel pomeriggio di domenica, le vie del centro si sono riempite nuovamente per l’arrivo dei figuranti del rettorato dei tre Terzieri – Santa Maria, Sant’Angelo e San Silvestro – che hanno sfilato fino a piazza Duomo, dove tamburini e sbandieratori si sono esibiti in un’appassionante coreografia di suoni e colori.
Il culmine della giornata è stata la 34ª edizione del Palio delle Torri, gara avvincente e combattuta fino all’ultimo metro: ad aggiudicarsi la vittoria è stato il Terziere di San Silvestro.
A chiudere il fine settimana, le tradizionali taverne dei terzieri, che hanno accolto il pubblico con piatti tipici e un’atmosfera calda e conviviale.
“È stato un altro fine settimana denso di eventi, dove religione, tradizione e partecipazione si sono incontrate in modo autentico – dichiarano il Sindaco Sonnini e la Vicesindaca Frullini –. Il successo del Tria Turris conferma la forza e il valore del tessuto associativo della nostra città, che lavora in sinergia con l’amministrazione per offrire esperienze di qualità. Un ringraziamento sentito va a tutte le associazioni coinvolte, ai volontari, ai dipendenti comunali e alle forze dell’ordine che rendono possibile la realizzazione di manifestazioni così partecipate e ben organizzate.”
L’edizione di quest’anno ha visto anche l’introduzione di importanti novità, che vanno a pescare nella tradizione e nei ricordi: il corteo storico in notturna, in onore della Patrona Santa Mustiola e il Parco dei Balocchi con il “Palio dei citti”. E proprio i bambini, come ogni anno, hanno rappresentato il cuore pulsante dei Terzieri: lavorando tutte le sere dentro le taverne con entusiasmo e grande impegno, contribuendo alla riuscita della festa.
Tra le novità un ritorno importante: quello al Parco dei Forti, luogo in cui è nata la manifestazione e dove ancora oggi risiede il cuore della storia chiusina, con la Birraria e la Taberna Ippogin. Nel punto in cui tra chiacchiere, risate e amicizie, è nato il Tria Turris, è sembrato doveroso creare uno spazio dedicato interamente alla socialità e alla collaborazione, anche grazie al birrificio artigianale umbro Impera che quest’anno ha permesso a tutti i visitatori di assaggiare in esclusiva la birra creata ad hoc per la manifestazione.
Proprio il ritrovo serale tra le persone, che dopo la tradizionale cena alle taverne, si sono ritrovate a bere una birra, chiacchierare, ascoltare musica o semplicemente stare insieme, è stata una delle immagini più significative di questa edizione: un ritorno al Medioevo che si è fatto, ancora una volta, ritorno alla comunità.
Infine non si può parlare di Tria Turris senza citare le taverne dei Terzieri, dove ogni sera si è lavorato senza sosta per offrire ai visitatori piatti della tradizione chiusina e toscana. Un impegno portato avanti con passione e spirito da centinaia di volontari, disseminati non solo nelle cucine, e che sono da sempre i veri protagonisti silenziosi della festa.
Tria Turris non è solo una rievocazione, ma un progetto culturale e sociale che ogni anno si rinnova grazie all’impegno condiviso di decine di volontari e grazie al sostegno prezioso del Comune di Chiusi e degli sponsor locali. A tutti loro va un ringraziamento speciale da parte dell’organizzazione, così come a tutto il pubblico che ha scelto di partecipare e vivere questi giorni con spirito di appartenenza e festa.
L’appuntamento è al 2026, con la quindicesima edizione: per continuare a costruire, insieme, un ponte tra passato e futuro attraverso la forza delle tradizioni e il valore della partecipazione. Ma prima, la tradizionale Festa dell’Uva e del Vino l’ultimo weekend di settembre.