Nel prossimo triennio il servizio sarà coperto dall'Archeo Service

CHIANCIANO TERME.
Il Museo Civico Archeologico Delle Acque di Chianciano Terme ha un nuovo gestore per tre anni
La Fondazione del Museo archeologico avrà sempre funzione di assistenza e supporto. Intanto il Comune ha approvato un accordo-quadro con la Fondazione Musei Senesi per la “CARD Museo”
Chianciano Terme – (Siena) – Concluso il bando di gara per l’affidamento della gestione del Museo Civico Archeologico del Comune di Chianciano Terme, la società aggiudicataria è risultata la Archeo Service snc che gestirà il bene e i servizi museali per i prossimi tre anni. Il bando di gara è stato pubblicato nel luglio scorso, nell’ottica di garantire al Museo Civico Archeologico l’implementazione dei servizi quali l’assistenza agli utenti dei siti culturali o museali, i servizi editoriali, la vendita di riproduzioni di beni culturali, la realizzazione di materiale informativo e beni librari, le attività di valorizzazione e promozione, visite guidate e attività didattiche.
“L’Amministrazione Comunale – afferma l’Assessore alla cultura Danila Piccinelli – ha ritenuto opportuno indire una gara di appalto finalizzata all’affidamento in concessione della gestione dei servizi museali integrati del museo civico etrusco dove, il concessionario, integrando ed ampliando gli standard gestionali in essere, promuoverà un percorso che possa interagire ed integrarsi con gli altri prodotti turistici del territorio, al fine di garantire una più ampia ed efficiente offerta culturale tale da coinvolgere ad attrarre un target più vasto di visitatori. La Fondazione del Museo civico archeologico di Chianciano Terme – prosegue Piccinelli – avrà sempre funzione di assistenza e supporto ma potrà seguire a tutto tondo la propria mission di promozione e diffusione delle espressioni della cultura e dell’arte. Il programma presentato dalla Archeo Service snc è perfettamente in linea con l’indirizzo dato pertanto. L’Amministrazione Comunale augura alla Società un proficuo e soddisfacente lavoro”.
Intanto, sempre lo scorso luglio, oltre alla pubblicazione del bando per la concessione del museo etrusco, la Giunta Comunale ha approvare un accordo-quadro di collaborazione tra il Comune di Chianciano Terme e Fondazione Musei Senesi per l’avvio di un progetto di gestione sperimentale del progetto “CARD Museo”. In Val di Chiana questi sono i musei che fanno parte della Fondazione Musei Senesi: a Cetona il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona e Parco Archeologico Naturalistico di Belverde; a Chianciano Terme, il Museo Civico Archeologico Delle Acque; a Chiusi il Museo Civico “La Città Sotterranea”; a Montepulciano la Museo Civico e Pinacoteca Crociani; a Petroio (Trequanda) il Museo della Terracotta; a Sarteano il Museo Civico Archeologico; a Trequanda la Raccolta Archeologica Collezione Pallavicini.
Il Museo Civico Archeologico delle Acque di Chianciano Terme, ospitato dentro un ex granaio di Villa Simoneschi, poco fuori le mura del centro storico medievale della cittadina termale, raccoglie preziosi reperti archeologici rinvenuti nel territorio comunale e può vantare la più importante collezione di canopi etruschi (ovvero vasi cinerari in forma umana) al mondo.
L’attuale percorso del Museo Civico Archeologico, che si articola in sezioni topografiche (il mondo dei morti, i santuari, le abitazioni, le terme in età romana), si apre con alcune ricostruzioni di sepolture ed esposizioni di corredi tombali, databili tra il VI e il V secolo a.C., epoca di massimo sviluppo per la città. Molto ricca la collezione dei canopi provenienti dagli scavi nella necropoli di Tolle, mentre a testimonianza della successiva età ellenistica si ritrovano urne cinerarie in alabastro e una serie di ambienti per la lavorazione del vino; allo stesso periodo appartiene anche il monumentale frontone di terracotta, che ornava un edificio sacro nella valle dell’Astrone. L’ultima sezione documenta lo sfruttamento delle ricche sorgenti di Chianciano in età romana, quando sorsero lussuose ville e edifici termali, in cui si narra che venne a curarsi anche il poeta Orazio.