Ill segretario colligiano del Pd traccia un bilancio: “Poche le novità e un avanzo mai così alto. Ma quello che più preoccupa è la totale assenza di programmazione”

COLLE DI VAL D’ELSA. È passato un anno dall’entrata al Governo cittadino della Giunta “pronta dal giorno dopo”, ma le colligiane e i colligiani continuano ad aprire gli occhi ogni mattina sulla stessa città.
I grandi progetti al momento risultano disattesi, il futuro si presenta pieno di iniziative tanto eclatanti quanto nebulose, il territorio è scarsamente curato e nemmeno troppo pulito.
L’unica cosa che è cambiata, anche a parere di un bel po’ di cittadine e cittadini, è la musica di sottofondo. Tutto va bene, Madama la Marchesa.
E questo è proprio quello che si sente risuonare a Colle, grazie a una narrazione che si vuole proporre come vincente, attraverso i social e la stampa locale.
Ma la realtà, lo sanno bene gli abitanti di questa città, la si vive lungo le vie, per le strade, non certo sui social network o sulle pagine di qualche giornale.
La realtà è nel taglio dell’erba in qualche frazione, propagandato con foto e segni di vittoria, mentre altre zone (basta vedere il Castello e la salita degli Olmi, davanti al Palazzo dove si riunisce il Consiglio comunale) sono tristemente lasciate a sé stesse.
La realtà è nell’immondizia gettata fuori dai cassonetti e non raccolta per giorni, finché i cittadini esasperati fanno una segnalazione sui social.
D’altra parte, e i numeri non mentono, sono le statistiche a rilevare un segnale di flessione nella raccolta differenziata, portata al massimo storico durante la giunta Donati.
Basta vedere le strade piene di buche e dall’asfalto rovinato, la segnaletica orizzontale ormai scolorita, già utilizzate per screditare l’amministrazione precedente. Eppure sono sempre lì, in situazioni anche peggiori, vista l’assoluta mancanza di interventi, dopo un anno di proclami e festeggiamenti.
Questo dovrebbe far capire molto bene un punto fondamentale. Che le difficoltà nell’amministrare una città sono comuni a tutte le amministrazioni e non esistono singole persone risolutive per tutti i problemi.
Poi ci sono le grandi promesse elettorali, quelle che sarebbero state realizzate in tempi brevi. L’ascensore entro Natale, il Teatro dei Varii e il Museo Archeologico entro l’estate (che, da calendario, inizia il 21 giugno), i nuovi Bagni pubblici di Santa Caterina, anche quelli, entro l’estate. I consigli di quartiere, operativi già a febbraio 2025.
E invece? Niente. Problemi, intralci, rinvii. L’unica differenza è che stavolta la colpa non è di un’amministrazione “incapace” ma degli eventi, delle lungaggini burocratiche, delle “sorprese”, dei “non è come credevamo”.
Ci pare che Colle dovesse avere anche un nuovo anfiteatro, in tempi brevissimi naturalmente, così come una biblioteca grande, spaziosa e luminosa per poter consolidare la candidatura a Capitale della Cultura. Invece niente.
E gli eventi? Niente di nuovo. Notte Bianca, Notte Gialla, Fiera degli Uccelli. L’unico cambiamento è che sono promossi sullo stesso manifesto.
All’attivo rimangono le luci di Natale e qualche evento collaterale costato non si sa ancora quanto, né pagato da chi, e qualche taglio di erba ben fotografato.
Quello che più preoccupa però è la totale mancanza di programmazione. L’amministrazione è in attesa di bandi e finanziamenti vari per poter realizzare le opere, nel frattempo però l’avanzo di amministrazione non era mai stato così alto. E questo, dispiace dirlo, è segno di un’incapacità dell’impiego effettivo delle risorse, che poco ha a che fare con le tante promesse.
Enrico Galardi
Segretario Unione Comunale
Partito Democratico Colle di Val d’Elsa