A farsi carico di questo impegno Marco Betti membro dell'Unione Comunale PD di Torrita

LE RISPOSTE AI “NO” DEL COMITATO NO FUSIONE
Ho preso il volantino con cui il comitato” del no alla fusione tra le amministrazioni di Torrita di Siena e Montepulciano”, sta facendo proselitismo per richiedere adesioni alla propria iniziativa .
Ho cercato di capire e nei limiti delle mie possibilità di rispondere a quelle che ritengo espressioni inesatte e a volte fuorvianti .
Naturalmente queste righe rappresentano la mia personale e non vogliono screditare nessuno ma solo contestare posizioni per me non corrette .
1)No alla fusione perché Torrita di Siena diverrebbe una delle tante frazioni di Montepulciano.
- Cosa significa frazione? Se per frazione si intende una parte di un intero si , Torrita diventerà parte di un nuovo territorio, cosi come lo saranno le atre comunità Montepulciano Centro , Valiano, Sant’Albino, Abbadia, Gracciano , Acquaviva, Stazione e Montefollonico .
Se per frazione si intende un territorio marginale, questo non solo non è vero ma anzi siccome Torrita rappresenta la più grande e popolosa delle 8 comunità di cui si comporrà la nuova amministrazione, potrebbe essere Lei polo attrattivo per molti servizi nei confronti di territori limitrofi .
Per la popolazione di Abbadia, oltre 2000 abitanti, Torrita situata a 5km di distanza risulterebbe enormemente più comoda da raggiungere di Montepulciano Centro che dista invece 8 Km.
Quindi , al contrario di quanto viene affermato, è probabile che l’influenza di Torrita sul territorio potrebbe aumentare .
2) No perché ci sarebbe la perdita dell’identità storica del nostro Paese
b)La storia non la può essere cancellata da nessuno.
La storia serve ad aiutarci a non rivivere le nefandezze che vi sono accadute e a considerare proprie le buone cose che ci ha lasciato, per poterle lasciare a nostra volta alle nuove generazioni .
Se i nostri padri avessero solo guardato indietro oggi non saremmo quello che siamo .
3)No perché i cittadini di Torrita non sono stati minimamente interpellati sulla prospettata fusione
- c) Sinceramente non riesco a capire quando si dovevano interpellare i cittadini di Torrita se il confronto su questo argomento è appena iniziato .
Una volta che politicamente si è deciso di intraprendere un percorso, sono iniziati subito i confronti con la cittadinanza , il primo peraltro proprio a Torrita presso la sede della Pubblica assistenza, successivamente a Montefollonico nel corso della Festa de L’Unità ed infine alla sala polivalente degli ex-Macelli a Montepulciano, dispiace che a Torrita si sia strumentalizzato il dibattito, non per iniziare un percorso ed un confronto sulla fusione, ma come cassa di risonanza per protestare nei confronti di scelte non condivise dell’Amministrazione comunale di Torrita .
Tutti gli atti che le amministrazioni di Torrita e Montepulciano fanno in questa fase sono propedeutici non alla fusione, ma all’inizio di un percorso di analisi che permetterà a tutti di avere o meno confermate le proprie opinioni.
Comunque il tempo per confrontarsi nel merito c’è e ci sarà, ci sono oltre due anni prima di andare al referendum su questa scelta .
4)No perché non ci sono obblighi a fondersi
- d) E’ vero non ci sono obblighi di legge che impongano alle due amministrazioni di fondersi .
Aver avviato questo studio è legato alla consapevolezza amministrativa e politica che i comuni medio piccoli, anche se non obbligati fondersi, non sono e sempre più non saranno in grado di dare servizi ai propri cittadini .
Solo attraverso una ottimizzazione delle risorse , una razionalizzazione delle strutture , un utilizzo appropriato dei sistemi informativi che ci vengono messi a disposizione, potremmo continuare a garantire livelli soddisfacenti.
Si può obbiettare che i servizi li si possono fare anche con le Unioni dei comuni.
Certo, dipende quali servizi e a che costi; oggi noi abbiamo in comune nell’Unione servizi che non comportano scelte amministrative ma che possono essere gestiti asetticamente da chiunque: (Protezione civile statistica ecc… ) ; ma un elettore può delegare ad un Sindaco di un altro comune che fa parte della giunta dell’Unione, magari di altro schieramento politico la gestione sulle proposte urbanistiche di assetto del proprio territorio, senza sentirsi in questo caso defraudato del proprio potere di scelta ?
O forse è meglio che due comuni si fondano e che sia il Sindaco che verrà eletto a fare le scelte su quel territorio in base ad un programma con il quale si è sottoposto al giudizio degli elettori ?
5)No perché le decisioni saranno prese a Montepulciano e non a Torrita
- e) Purtroppo le decisioni si prendono a Firenze e a Roma .
Ma solo un amministrazione con un peso di popolazione e politico maggiore, può interferire con queste scelte .
Non so se giuridicamente la nuova giunta avrà la sede in Piazza Grande o in Piazza Matteotti , sinceramente mi interessa poco .
Quello per cui mi batterò e sono convinto si realizzerà è che a far parte di questa giunta , non ci saranno ne Poliziani ne Torritesi, ma cittadini della nuova comunità indicati dalle varie forse politiche che si sottoporranno al responso delle urne, con programmi che perseguiranno il bene del futuro Comune unico.
6) No perché non ci sarebbe più la vicinanza del comune al cittadino .
- f) Il cittadino ha bisogno di vicinanza di servizi non di mura .
Penso che oggi non ci sia bisogno di ritrovarsi sotto il campanile del palazzo pretorio per difendere le mura dall’assalto di guelfi o ghibellini .
Un amministrazione che si forma dalla fusione di due strutture può razionalizzare i servizi che non interessano al cittadino (back office) e liberare risorse per aumentare i servizi verso gli utenti (front office).
Unificare l’Ufficio tecnico non vuol dire chiudere gli sportelli al pubblico oggi presenti , vuol dire razionalizzare il personale per liberare risorse per offrire più servizi di quelli che si possono dare separatamente .
7 No perché Torrita potrebbe perdere la propria rappresentanza politica.
- g) Sinceramente questa posizione non la capisco.
Se significa che i futuri consiglieri non saranno tutti di Torrita è vero , ma non saranno neppure tutti di Montepulciano .
Mi auguro che le scelte che faranno le varie forze politiche saranno in primis legate alle competenze politico amministrative e poi di non meno importanza saranno fatte tenendo conto dei territori .
E’ nella cultura del Partito a cui appartengo aver sempre tenuto presente la rappresenta delle varie aree e provenienza territoriale .
8)No perché ci sarebbero disuguaglianze tra i territori e Torrita sarebbe penalizzata perché periferica rispetto al centro che sarebbe Montepulciano
h)Questo è un processo alle intenzioni .
Comunque è un affermazione facilmente confutabile . Che cosa è la periferia? Una area spopolata e marginale .
Torrita non è ne marginale ne spopolata , anzi ha la più alta concentrazione di popolazione per Km e ha una centralità di servizi e viabilità .
Anzi il nostro territorio potrà sicuramente avere dei vantaggi da questa fusione approfittando delle molte agevolazioni di cui oggi gode il comune di Montepulciano in quanto comune montano, polo turistico a livello mondiale, per i finanziamenti intercettati per le attività culturali di cui noi oggi non percepiamo nulla o quasi, ecc..
Tutte opportunità che non sono una penalizzazione ma un volano per la nostra comunità .
9) No perché non c’è la certezza delle agevolazioni.
i)Se, come sembra certo, ci saranno dei fondi le Amministrazioni decideranno come utilizzarli nell’interesse dei cittadini, sblocco del patto di stabilità, sblocco della pianta organica .
10) No perché Torrita perderebbe i servizi pubblici
- l) I servizi al cittadino possono solo aumentare e migliorarsi con la riorganizzazione del personale.
Non solo, ma come proposto nel documento di intenti l’area di Torrita sarà il maggiore polo di sviluppo artigianale industriale con il potenziamento dei servizi conseguenti .
La gestione dei distretti scolastici non dipende dai comuni, già oggi noi siamo insieme a Trequanda .
Non capisco come sulle manifestazioni (Sagra San Giuseppe) possa incidere la fusione delle amministrazioni, quando la gestione e l’organizzazione della nostra maggiore festa è fatta dal Comitato della sagra e il Comune ha solo una funzione logistica.
11) No perché non c’è nessun risparmio
- m) Non so a quali fonti ministeriali ci si riferisca, le fonti che ho io dicono il contrario .
Comunque il risparmio non è la ragione di fondo delle fusioni anche se c’è. Una delle ragioni come ho detto è la razionalizzazione dei servizi per aumentarli e migliorarli anche a parità di spese.
12)No perché è una scelta irreversibile
- n) Certo è una scelta irreversibile, non facciamo giochini o prove .
Dobbiamo con serietà analizzare bene i pro e i contro e poi scegliere, ma non ci possiamo permettere di non scegliere per la paura di sbagliare.
Non scegliere per far scegliere ad altri è sempre più facile che impegnarsi per analizzare insieme un percorso rispettoso di tutte le peculiarità dei nostri territori.
13) No perché aggraverebbe ulteriormente il decadimento del nostro centro storico
p)Bene, più di cosi è difficile farlo decadere e coloro che hanno contribuito a questo decadimento fanno parte anche di coloro che oggi si riconoscono nella lista del Comitato contrario alla fusione, esponenti politici e amministratori che fino a poco tempo fa hanno avuto incarichi che gli permettevano di agire, invece cosa hanno fatto? Poco, anche perché onestamente poco c’era da fare stando cosi le cose .
Il centro storico forse e dico forse, lo potremmo salvare se riusciremo a metterlo in un circuito virtuoso con il centro storico di Montepulciano, Valiano e Montefollonico e se cambierà l’imprenditoria del nostro borgo non facendo di Torrita un salotto solo per le manifestazioni ma un agorà viva tutto l’anno.
14)No perché le regole regionali contrastano con la volontà dei Consigli comunali che hanno indicato nel raggiungimento del 50% +1 dei votanti in entrambe le comunità, la validità del referendum, e non nel 66% del complesso dei votanti senza distinzione di Comune.
q)Il progetto di fusione ha inizio con una delibera dei Consigli comunali che sicuramente non potranno prendere una decisione contraria a quanto espresso chiaramente nella indicazione di intenti e conto le proprie comunità, che prevede nel raggiungimento del 50+1 in entrambi i Comuni, la condizione perché il referendum possa ritenersi valido!
Si dice che la fusione sia un percorso frettoloso e senza un progetto .
Questo non è vero .
C’è stata una attenta riflessione istituzionale .
Le Province non esistono più e i Comuni saranno obbligati a rapportarsi direttamente con la Regioni, con lo Stato e sempre di più anche con la comunità Europea per reperire risorse.
Riteniamo che una comunità di settemila abitanti abbia la stessa forza contrattuale di un comune di 22 mila abitanti, terza amministrazione della ex provincia di Siena e tra i più grandi comuni della Toscana del sud ? Sinceramente mi resta difficile crederlo.
Il percorso che ci attende non sarà facile, ma sono convinto che se affronteremo insieme questa discussione senza posizioni preconcette, senza “no perché no e senza si perché si”, potremmo dare un ottimo contributo per mettere la nostra collettività nelle condizioni di fare una scelta consapevole. Poi in democrazia vince chi prende più consensi no chi urla di più , anche se a volte non sembra cosi.
Marco Betti
(membro Unione Comunale PD Torrita)