A San Giovanni d’Asso si è conclusa la Mostra Mercato del Tartufo delle Crete Senesi XXXI edizione con la consegna del premio “Un Tartufo della Pace”

SAN GIOVANNI D’ASSO. Toccante cerimonia a San Giovanni d’Asso, nell’ambito della Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi, per la consegna del premio “Un Tartufo per la Pace 2016” assegnato alla famiglia di Giulio Regeni, il giovane italiano rapito, torturato e ucciso in Egitto nel gennaio scorso.
A ritirare il premio dalle mani del presidente dell’Associazione Tartufai Senesi, Paolo Valdambrini, sono stati la mamma Paola Deffendi e il padre Claudio, accompagnati dall’avvocato Alessandra Ballerini.
Molte le autorità presenti, tra le quali: l’Onorevole Rosy Bindi, Presidente della Commissione parlamentare Antimafia e l’Onorevole Luigi Dallai, membro della Commissione permanente della Camera “Cultura, Scienza, Istruzione”.
Con la famiglia Regeni erano presenti al tavolo della premiazione il sindaco di San Giovanni d’Asso, Fabio Braconi, e il presidente della Pro Loco, organizzatrice della manifestazione, Roberto Cappelli.
Toccanti le parole della madre Paola che ha ricordato come il figlio Giulio fosse “Un ricercatore universitario, non un giornalista e neanche una spia, tanto per sfatare le numerose dicerie che circolano su di lui”.
Così come molto duro è stato l’intervento di Rosy Bindi: “La violenza non è mai accettabile ma quella che viene dagli apparati dello Stato o che gli apparati dello Stato non contribuiscono a scoprire è la più insopportabile. Chiediamo verità e giustizia per la famiglia, per l’Italia, per tutti coloro che lottano in ogni parte del mondo per la difesa dei diritti umani”.
“Non possiamo accettare che ci siano Paesi con i quali abbiamo relazioni commerciali – ha concluso la presidente della Commissione Antimafia – dove si uccidono ricercatori universitari. Premiare la famiglia Regeni è un modo per sperare che un giorno il mondo sia migliore”.
Il padre, Claudio Regeni, ha rivelato un nuovo particolare sulla vicenda: “Siamo in attesa della visita da parte di una commissione della procura egiziana e, finalmente, speriamo che possa realizzarsi entro metà dicembre”.
“Quando, a settembre, i procuratori egiziani sono venuti a Roma – ha concluso l’avvocato Alessandra Ballerini – hanno chiesto di incontrare i genitori di Giulio. Se vengono dal Cairo per parlare con noi spero che sia perché hanno qualcosa di importante da dirci”.