
PIANCASTAGNAIO. Da È l’ora di Piano riceviamo e pubblichiamo.
“C’è chi lavora e c’è chi commenta. Noi portiamo avanti un programma organico di sviluppo per Piancastagnaio: infrastrutture, patrimonio comunale, innovazione, spazi pubblici.
La minoranza, invece, vive a rimorchio: incapace di indicare una direzione, si limita a criticare chi le decisioni le prende davvero.
Ma allora, quali sarebbero i progetti “non strategici”? L’ascensore “Il Minatore”, che ogni anno registra migliaia di passaggi e garantisce un servizio essenziale a cittadini e turisti? L’ex Furzi, destinato a diventare un centro di innovazione di sistema, con un bando già presentato alla Presidenza del Consiglio e uno nuovo in arrivo? Il Palazzo Bourbon del Monte, per cui sono stati ottenuti finanziamenti regionali e i cui lavori partiranno a breve? Il teleriscaldamento, in via di completamento nei tempi PNRR e che ha permesso di rifare fognature, acquedotto e rete elettrica? La nuova pavimentazione del centro storico, già avviata? L’ex sede dei Geometri, avendo già individuato gli utilizzatori, così come altri immobili comunali, saranno presto messi a servizio della comunità?Lo Spazio Dante Cappelletti, punto di riferimento per la cultura e la memoria del paese? I prossimi interventi di decoro urbano, al via dal 22 settembre grazie all’accordo con Sei Toscana? Se tutto questo non è strategico, allora cosa lo è? Un post su Facebook?
Quanto ai 28 milioni dell’accordo ENEL–Regione–Comuni, tutti sanno – tranne loro – che non possono ancora essere utilizzati per ragioni procedurali, e sui quali siamo già pronti con i progetti.
Noi lavoriamo ogni giorno per sbloccarli, la minoranza finge di non capire e continua a fare allarmismo.
Questo è il vero strabismo politico della minoranza: vede solo quello che le conviene, ignora il resto e preferisce gridare allo scandalo piuttosto che sporcarsi le mani per il bene di Piancastagnaio.
Non ha una proposta autonoma, è divisa su tutto – c’è ancora chi considera la geotermia “nociva” per il paese – e si limita a inseguire la maggioranza nella speranza di raccogliere qualche like, che peraltro sono anche pochi.
Si nascondono dietro i social, incapaci persino di portare un confronto in Consiglio Comunale, dove il regolamento e la democrazia danno a tutti gli strumenti per parlare.
Ma per farlo servono idee e coraggio: due cose che a loro mancano.
E poi basta con questo clima da “fine del mondo”, come se ci fossero bombe pronte a esplodere in qualche cassetto del Comune: è una narrazione tossica e irresponsabile.
E se davvero avessero qualcosa di serio da dire, le porte sono aperte: vengano in aula, usino gli strumenti previsti e si prendano le loro responsabilità. Noi li aspettiamo.
Piancastagnaio non si governa con i like, ma con i fatti. Noi li stiamo mettendo in fila, loro mettono in fila solo polemiche.
Chi ha il coraggio di proporre, lo faccia nelle sedi istituzionali; chi non ce l’ha, si faccia da parte e lasci lavorare chi ha un progetto per Piancastagnaio”.