
POGGIBONSI. L’Archaeological Open Air Museum di Poggibonsi continua a crescere con nuove strutture realizzate.
“Un progetto innovativo che passo dopo passo si implementa grazie alle tante sinergie e collaborazioni attivate – dice il sindaco David Bussagli – Abbiamo avviato la costruzione del villaggio carolingio alla fine del 2014 e ci avviciniamo al giro di boa con la realizzazione di quasi metà del progetto, articolato in maniera coerente ai dati archeologici prodotti da anni di ricerca. Un ringraziamento alla Regione Toscana, e in particolare al consigliere regionale Simone Bezzini e alla Vicepresidente della Regione Monica Barni, che ci ha sostenuto in questo lotto di lavori. Un ringraziamento al professor Marco Valenti e a tutta la sua squadra che con la consueta professionalità e dedizione porta avanti questo progetto di archeologia pubblica che è diventato fulcro di una progettualità di lungo respiro che riguarda Poggio Imperiale e in cui storia e identità diventano leve di crescita e di sviluppo”.
“Sono davvero felice di poter inaugurare questo quarto lotto dei lavori dell’Archeodromo di Poggio Imperiale che, arricchendo il villaggio carolingio di nuove ricostruzioni, consente una ulteriore crescita di un museo all’aperto, unico nel suo genere. – dichiara la vicepresidente della Regione Monica Barni – E’ proprio per la sua forte carica innovativa che la Regione sostiene con convinzione questo progetto di archeologia pubblica dedicato all’alto medioevo, un progetto che tiene insieme, lo voglio sottolineare, rigore scientifico e esigenze didattico-formative, nuova domanda di turismo storico culturale e l’obiettivo di sviluppo del territorio. La Regione – prosegue – ha contribuito cofinanziando, per un importo di oltre 50 mila euro, questa parte del progetto complessivo, contribuendo alla realizzazione di opere che, come vediamo oggi, sono andate ad arricchire e a rendere più accessibile l’allestimento del museo”.
Il quarto lotto di lavori. A partire dal gennaio di quest’anno hanno preso il via le operazioni del quarto lotto di lavori che sono stati articolati in due tranche esecutive. La prima tranche, già completata e aperta a marzo, ha portato a realizzare il granaio, di forma rettangolare e posto dietro la grande capanna padronale, con misure pari a 8 x 5 metri. La seconda tranche di lavori ha avuto inizio a metà giugno, al termine delle gite scolastiche, e ha portato alla costruzione di una ulteriore capanna abitativa con altri annessi.
Come sempre tutte le fasi dei lavori sono state raccontate quotidianamente sui profili social dedicati. Una modalità anche questa innovativa che consente a chi è interessato di partecipare all’evoluzione delle fasi ricostruttive. “Un percorso che prosegue e un progetto di archeologia pubblica improntato al rigore scientifico, sempre più noto a livello internazionale – dice Marco Valenti, professore dell’Università di Siena e direttore scientifico del Parco della Fortezza Medicea – e caratterizzato da attenzione mediatica e riconoscimento del mondo scientifico e accademico. Costantemente in crescita il numero di visitatori e di turisti. Sempre più numerosi gli studenti, oltre 7mila in questa primavera, che da tutta Italia prenotano qui le loro gite scolastiche. Archeologia come strumento di formazione, di didattica, di promozione turistica”. L’Archeodromo infatti unisce archeologia, pratiche sperimentali, living history e narrazione della Storia in attività didattiche in cui è possibile vivere in prima persona consuetudini, mestieri, vestire abiti, mangiare, lavorare secondo i modi del passato.