
CASTELNUOVO BERARDENGA. L’opposizione di Centrodestra con Lorenzo Rosso di Fratelli d’Italia e capogruppo di “Centrodestra per Castelnuovo” ha presentato cinque mozioni per la riunione del Consiglio comunale di venerdì (31 luglio).
Una di esse vede come illegittima la deliberazione sulla nascita del “Consiglio di zona di Quercegrossa”, una specie di parlamentino della frazione.
Il Regolamento di tale Consiglio testualmente recita all’art. 2 che “è composto da 4 rappresentanti delle associazioni presenti nella frazione ed iscritte all’albo comunale delle associazioni e da tre membri designati dai gruppi consiliari e nominati dal Consiglio Comunale; all’art. 3: ”Il Consiglio di Zona è di nomina consiliare a seguito delle designazioni dei gruppi consiliari e delle associazioni, ai sensi dell’art. 2 del presente regolamento”. La mozione di Rosso continua dicendo come “appare ben chiaro dunque come ognuno dei “tre membri” afferenti ai tre gruppi consiliari, (Centrosinistra per Castelnuovo, Centrodestra per Castelnuovo, Movimento Cinque stelle) doveva essere presentato e votato; che il sottoscritto ha lasciato anticipatamente l’aula consiliare per protesta (come risultante da verbale consegnato al Segretario Comunale) visti gli orari di convocazione del Consiglio e delle precedenze accordate deliberatamente e non congrue rispetto a quelle di primaria importanza come quella del Bilancio Comunale e che invece hanno avuta inopportuna precedenza e lunghezza nei tempi (premiazioni bambini delle scuole e premiazione pittrice) non partecipando così al punto della delibera n. 41 e dunque non comunicando in aula il nominativo individuato dal Gruppo Consiliare Centrodestra per Castelnuovo, così come previsto per ognuno dei tre gruppi consiliari; che tale deliberazione poteva e doveva benissimo essere rinviata al consiglio comunale successivo che già si sapeva tenersi dopo pochi giorni come nei fatti è avvenuto (31 Luglio) non avendo una urgenza tale che potesse determinare la negazione del rinvio; che invece si è proceduto ugualmente -in spregio al Gruppo che presiedo ed al regolamento del Consiglio di Zona- al voto della delibera, senza aver registrato il nominativo previsto dagli articoli 2 e 3 del Regolamento del Consiglio di zona, appannaggio di ognuno dei “tre menbri designati dai gruppi consiliari” e dunque anche del Gruppo Centrodestra per Castelnuovo; che per questi motivi appare illegittima e come non valida -vista la non afferenza al dettato del Regolamento del Consiglio di zona- tale approvazione senza la presentazione e la discussione di un nominativo del Gruppo Centrodestra per Castelnuovo così come previsto dal dettato regolamentare del Consiglio di Zona”.
Con ogni probabilità dunque la delibera inerente a Quercegrossa dovrà essere votata di nuovo. Ed è per questi motivi che Rosso chiede anche una censura per “l’operato dell’assessore preposto Mauro Giannetti, del presidente del Consiglio comunale Filippo Giannettoni e del segretario comunale Roberto Gamberucci, che – scondo <il consigliere – “dovevano immantinente avvertire l’assemblea come la votazione della Deliberazione n. 41 non fosse conforme al regolamento del Consiglio di Zona di Quercegrossa, mancando per la discussione e la votazione il nominativo previsto dal Gruppo Consiliare “Centrodestra per Castelnuovo” così come da dettato del Regolamento negli articoli 2 e 3.”
Le altre mozioni presentate da Rosso e che dovranno essere discusse venerdì riguardano l'”affaire delle Terme dell’Acqa Borra” e che vede il progetto persentato con una vasca per le acque termali e minerali, molto piccola, tale da conteneere incredibilmente solo “sette od otto persone”. Rosso chiede una revisone del progetto, tale da far ampliare e rendere ben più ampia e capiente la vasca dell’acqua surgiva”.
Poi sullo spettacolo “Orme di Resistenza”. che è fatto per “ riflettere e condividere i valori e l’eredità delle lotte di Resistenza”, a detta del Comune. Rosso prosegue dicendo “che numerosi libri anche pubblicati di recente hanno testimoniato i tanti delitti posti in essere nel periodo post bellico proprio in nome della Resistenza e delle opposte fazioni fascisti/antifascisti e che compito di un ente locale è quello di agevolare la pacificazione nazionale, e non quello di esaltare una delle parti dei tragici conflitti che hanno diviso la nostra Nazione. Rosso chiede che “sin dalla prossima edizione, la manifestazione cambi titolo in “Orme per la Pacificazione Nazionale” e siano ricordati i combattenti per l’Italia ed i caduti di tutte le parti agevolando così una pacificazione effettiva”. Infine le altre mozioni riguardano i gemellaggi e la pericolosità dei nuovi arredi urbani di Piazza Marconi.