I macchinari industriali Sapi sono rivolti al settore della lavorazione del vetro

CASOLE D’ELSA. In tempi di Covid, la salvezza per Sapi Impianti arriva on line e da oltre oceano. L’azienda, che produce innovativi macchinari industriali per la satinatura del vetro, è stata colpita duramente dalla crisi economica legata alla pandemia, così come tante altre realtà. Il 2020 è stato un annus horribilis per la ditta valdelsana, che si è vista rinviare o annullare diverse commesse importanti. Il calo di lavoro ha fatto sì che i quattordici dipendenti venissero messi in cassa integrazione a rotazione e utilizzati a ranghi ridotti. Per molti mesi l’incertezza del futuro è stata al centro di grandi preoccupazioni nello stabilimento del Piano di Casole. Poi, inattesa, prima della fine dell’anno è arrivata una richiesta dal Cile, con una ditta che si dichiarava interessata all’acquisto di ben due macchinari.
Il sogno si è fatto realtà nei primi mesi del 2021 con la firma del contratto e il pagamento della caparra per due “Paoluc 180 teste”.

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“Per la nostra azienda è importantissimo anche un solo ordine di una macchina del genere – dice il titolare Carlo Vannini – averne due in una volta sola è una sorta di miracolo. Si pensi che, in condizioni normali, il nostro fatturato annuo è di circa 2 milioni di euro. Con due macchine dal costo di 800mila euro l’una, lo copriamo quasi del tutto. Poi c’è da considerare che i macchinari dovranno essere montati e programmati sul luogo, fatto che comporta anche il pagamento del lavoro extra degli operai con tanto di trasferta. Inoltre, ogni nuovo macchinario venduto produce un piccolo indotto a livello aziendale. In futuro ci saranno da produrre pezzi di ricambio, senza trascurare la fornitura di altri materiali, come il nostro Sapifrost, la polvere satinante prodotta appositamente per noi da un laboratorio chimico cinese”.
Sapi impianti nasce nel 1979, fondata da Aladino Ghini, come officina di riparazione dei macchinari specializzati nella lucidatura del vetro della Calp, trasformandosi in seguito in azienda di costruzione delle macchine utilizzate dall’allora fiorente distretto del cristallo, per la satinatura di lampade, vasi, bicchieri e portacenere. Carlo Vannini, classe 1963, in azienda dall’età di 14 anni come tornitore e fresatore, prima entra in società e poi ne rileva il controllo.
Negli anni l’attività si è evoluta e specializzata sempre di più, posizionando l’azienda in un settore di nicchia dove non ci sono ditte direttamente concorrenti a livello internazionale.
I macchinari industriali Sapi sono rivolti al settore della lavorazione del vetro. Fra i clienti figurano molte aziende legate alla produzione di superalcolici e di prodotti di profumeria, dove si utilizza il vetro satinato. Si tratta perlopiù di attività straniere, come l’Ardagh Group, svedese, che satina le bottiglie per l’Absolut Vodka, la Dekor Glass e la Stoelzle che lavorano per la Vodka Belvedere. Entrambe ditte polacche, come Verallia, che produce i contenitori per il cognac Remy Martin, e altre in Russia, in Cina, in Turchia, Ucraina e Azerbaijan. In Francia, SaverGlass e Satimat, che riforniscono Shiseido, Armani, Guerlaine, in Germania Heinz, che serve Chanel, Vichy, L’Oréal.
Ora al già ricco portfolio si è aggiunta anche l’azienda cilena.