La recente tre giorni del 26-28 settembre ha confermato questa vocazione, grazie al convegno “Scivoli per la Mente. Cosa può fare la Cultura?” e alla tappa nazionale dell’Alzheimer Fest

MONTERIGGIONI. Abbadia Isola, cuore storico e artistico del territorio di Monteriggioni, sta vivendo una nuova stagione che va ben oltre la valorizzazione del suo patrimonio monumentale. Oggi il complesso museale non è solo scrigno di arte e memoria, ma si propone come epicentro di rinnovamento culturale e sociale, laboratorio vivo per sperimentare un’inedita visione del museo come luogo di comunità e benessere. La recente tre giorni del 26-28 settembre ha confermato questa vocazione, grazie al convegno “Scivoli per la Mente. Cosa può fare la Cultura?” e alla tappa nazionale dell’Alzheimer Fest, due appuntamenti diversi ma uniti da un filo comune: la cultura intesa non come accessorio, ma come infrastruttura fondamentale per la salute psicofisica e l’inclusione sociale.
Il convegno “Scivoli per la Mente” ha messo al centro il concetto di welfare culturale, ribadendo l’urgenza di superare l’idea di museo come semplice luogo di conservazione per restituirgli un ruolo attivo nella società contemporanea. La scelta del titolo è significativa vedendo la cultura come scivolo, come strumento che rende più fluido e accessibile il percorso verso il benessere. L’incontro ha coinvolto un’ampia rete di competenze – medici, psicologi, operatori culturali, archeologi – che hanno condiviso esperienze e ricerche sui benefici concreti dell’engagement culturale: dalla riduzione dello stress alla stimolazione cognitiva, dal rafforzamento delle relazioni sociali al sostegno nei percorsi di cura.
Un ruolo di primo piano lo ha avuto la rete dei Musei Toscani per l’Alzheimer (MTA), alla quale appartiene il MaM – Museo archeologico Monteriggioni, che sperimenta pratiche innovative per persone con demenza e caregiver. Si tratta di interventi capaci non solo di rallentare il declino cognitivo, ma anche di ridare qualità e dignità alla vita quotidiana, contrastando l’isolamento e favorendo la socialità. In questo senso, Monteriggioni si presenta come un laboratorio esemplare: il Comune, in sinergia con il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena, sostiene regolarmente incontri e programmi, delineando un modello che può essere replicato a livello nazionale.
La chiusura del ciclo con l’Alzheimer Fest ha trasformato i temi discussi nel convegno in esperienze aperte a tutti. La festa non è stata solo un momento di sensibilizzazione, ma un’occasione di partecipazione collettiva, capace di rompere i muri di paura e silenzio che spesso circondano la malattia. Stand informativi, incontri con professionisti, attività artistiche e momenti di condivisione hanno creato un contesto di solidarietà concreta, dove malati, famiglie, associazioni e cittadini hanno potuto incontrarsi e riconoscersi in una comunità più forte.
L’ambientazione nel complesso monumentale di Abbadia Isola ha amplificato il valore simbolico degli eventi, unendo il peso della memoria al dinamismo del presente e alla speranza per il futuro. La cornice non è stata solo scenografica; ha rappresentato l’idea stessa di un patrimonio che vive e si rinnova, diventando risorsa attiva per il benessere collettivo.
La trasformazione di Abbadia Isola nasce dalla collaborazione tra Comune di Monteriggioni e Università di Siena, che hanno tradotto principi in azioni concrete, cioè in politiche culturali, investimenti e progetti condivisi. Il museo viene così ripensato come spazio inclusivo, accessibile e aperto a tutti, capace di abbattere barriere e promuovere la crescita personale e sociale. Diventa un vero incubatore di comunità, che ascolta il territorio, co-progetta con cittadini e associazioni e valuta l’impatto delle iniziative. Gli eventi ospitati ad Abbadia Isola incarnano questa filosofia; un modello di museo moderno, etico e partecipativo, che da memoria del passato si trasforma in risorsa viva per il benessere presente e futuro, orientando l’Italia verso una società più solidale e consapevole.
Non è stato un caso che, al convegno “Scivoli per la Mente” molti hanno sottolineato come il modello Monteriggioni debba essere declinato e diffuso in tutta Italia, diventando esempio di un nuovo modo di intendere i musei come presidi di salute e inclusione sociale.