Lettera aperta ai sindaci dei Comuni della provincia

SIENA. Per gli agricoltori della provincia di Siena si stanno addensando nubi nere cariche di tasse. Lettera aperta dell’Unione Provinciale Agricoltori ai Sindaci dei Comuni del senese sulla questione fiscale, che va a sommarsi a tutte le criticità che colpiscono il comparto agricolo. Solo per fare qualche esempio: maltempo, crisi di mercato, consorzi di bonifica, fauna selvatica, burocrazia asfissiante e norme non sempre chiare che talvolta si contraddicono tra di loro.
«La legge di stabilità, attualmente in discussione in sede parlamentare – afferma il Presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, Alessandro Cinughi de Pazzi – introduce significative novità sulla tassazione che potrebbero incidere, se non viene calcolata la specificità del settore, in modo notevole sulle imprese agricole». L’Unione Provinciale Agricoltori di Siena ha avviato una forte campagna di sensibilizzazione di tutti i Sindaci della provincia di Siena per aprire un confronto costruttivo e per sottolineare la preoccupazione degli imprenditori agricoli, in un momento di grave difficoltà economica: dai Comuni dipendono infatti le aliquote Imu, la tassazione per la copertura dei costi per il servizio di gestione dei rifiuti (Tari) e per la copertura di quelli dei servizi indivisibili (Tasi).
«Ricordiamo – prosegue Alessandro Cinughi de Pazzi – che per la Trise (somma di Tari e Tasi) viene riconosciuto ai Comuni il potere di disciplinare l’applicazione dei nuovi tributi».
«E’ indiscutibile che i costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti (Tari) e quelli relativi ai servizi indivisibili dei Comuni (Tasi) gravino sensibilmente sulla fiscalità immobiliare. La nostra forte preoccupazione – continua Cinughi – è che non sia adeguatamente considerata la peculiarità del settore agricolo, in cui la componente immobiliare (terreni e fabbricati agricoli) incide fortemente nel processo produttivo delle imprese».
L’Unione Provinciale Agricoltori di Siena è disponibile ad un confronto per poter sottolineare le esigenze del settore, auspicando che vengano fatte scelte ragionevoli e non punitive nell’elaborazione dei criteri di individuazione della materia imponibile.
«In particolare – sottolinea il Presidente Alessandro Cinughi de Pazzi – per la materia dei rifiuti, non pare ragionevole assimilare i rifiuti prodotti dall’attività agricola ed agrituristica a quelli urbani ed occorre individuare la quantità di rifiuti effettivamente conferite per lo smaltimento per alcune categorie agricole. Per la Tasi vanno differenziati i servizi, come nel caso dell’illuminazione, della manutenzione delle strade, in relazione alla loro piena fruibilità da parte degli agricoltori».
Non di meno desta preoccupazione, per l’Unione, l’incertezza sull’applicazione dell’Imu sui fabbricati strumentali agricoli.
«In particolar modo – precisa sul tema Cinughi – è la provincia di Siena quella che rischia maggiormente una ‘batosta’ dall’applicazione dell’Imu. Va ricordato che il nostro territorio è tra quelli con i più alti valori catastali d’Italia, il che ha provocato, per le aziende agricole della provincia, aumenti spropositati rispetto a quello che le stesse realtà ‘versavano’ per la vecchia ICI”.
“E’ fondamentale – conclude Cinughi – che la clausola di salvaguardia venga applicata in quanto presente in legge (Decreto ‘Salva Italia’) e, soprattutto, perché l’extra gettito di cui alla clausola, e che dovrebbe evitare ulteriori pagamenti degli agricoltori, è in massima parte derivante dai terreni agricoli”.
«Ricordiamo – prosegue Alessandro Cinughi de Pazzi – che per la Trise (somma di Tari e Tasi) viene riconosciuto ai Comuni il potere di disciplinare l’applicazione dei nuovi tributi».
«E’ indiscutibile che i costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti (Tari) e quelli relativi ai servizi indivisibili dei Comuni (Tasi) gravino sensibilmente sulla fiscalità immobiliare. La nostra forte preoccupazione – continua Cinughi – è che non sia adeguatamente considerata la peculiarità del settore agricolo, in cui la componente immobiliare (terreni e fabbricati agricoli) incide fortemente nel processo produttivo delle imprese».
L’Unione Provinciale Agricoltori di Siena è disponibile ad un confronto per poter sottolineare le esigenze del settore, auspicando che vengano fatte scelte ragionevoli e non punitive nell’elaborazione dei criteri di individuazione della materia imponibile.
«In particolare – sottolinea il Presidente Alessandro Cinughi de Pazzi – per la materia dei rifiuti, non pare ragionevole assimilare i rifiuti prodotti dall’attività agricola ed agrituristica a quelli urbani ed occorre individuare la quantità di rifiuti effettivamente conferite per lo smaltimento per alcune categorie agricole. Per la Tasi vanno differenziati i servizi, come nel caso dell’illuminazione, della manutenzione delle strade, in relazione alla loro piena fruibilità da parte degli agricoltori».
Non di meno desta preoccupazione, per l’Unione, l’incertezza sull’applicazione dell’Imu sui fabbricati strumentali agricoli.
«In particolar modo – precisa sul tema Cinughi – è la provincia di Siena quella che rischia maggiormente una ‘batosta’ dall’applicazione dell’Imu. Va ricordato che il nostro territorio è tra quelli con i più alti valori catastali d’Italia, il che ha provocato, per le aziende agricole della provincia, aumenti spropositati rispetto a quello che le stesse realtà ‘versavano’ per la vecchia ICI”.
“E’ fondamentale – conclude Cinughi – che la clausola di salvaguardia venga applicata in quanto presente in legge (Decreto ‘Salva Italia’) e, soprattutto, perché l’extra gettito di cui alla clausola, e che dovrebbe evitare ulteriori pagamenti degli agricoltori, è in massima parte derivante dai terreni agricoli”.