Alla tavola rotonda si è parlato dell'innovazione "anti-crisi"

SIENA. “Non è finita la fase di criticità per il sistema delle Fondazioni. L’andamento della Fondazione MPS è legato all’andamento della banca MPS dove abbiamo concentrato fortemente le nostre risorse dopo l’ultimo aumento di capitale. Una scelta condivisa e sostenuta da Comune di Siena e Provincia per la quale abbiamo acceso un finanziamento. Abbiamo calibrato il piano di restituzione del debito sul piano industriale della Banca MPS che prevedeva per noi 1 miliardo in 5 anni. Oggi al Banca MPS è in una fase difficile a causa di una crisi nazionale ma anche per responsabilità locali”. Così Gabriello Mancini, presidente della Fondazione MPS, che ha partecipato a una tavola rotonda sul tema dell’innovazione organizzata dall’associazione Confronti di Siena e coordinata da Cesare Peruzzi del Sole 24 Ore.
“Innovare significa avere il coraggio di rischiare – dice Piero Curcuruto, presidente nazionale di Prospera e top manager di Intesa San Paolo – nel nostro Paese abbiamo perso la voglia di metterci in gioco. Non abbiamo più fame e per questo giustifichiamo un costo del lavoro 5 volte maggiore degli altri Paesi Europei ed una produttività del lavoro 5 volte minore. Abbiamo l’egoismo del presente. Per innovare serve motivazione. Le risorse ci sono basta avere la voglia di prenderle e soprattutto di investirle per il futuro”.
“Il manifatturiero è il motore economico della nostra economia – aggiunge Piero Ricci, direttore di Confindustria Siena – Le imprese devono imparare a interiorizzare la sfida culturale ed economica che sta nell’innovazione. Non possono essere sole. Serve anche un sistema pubblico che sa stare al passo con i tempi ed è in grado di innovare servizi e modalità di relazione con le imprese”. “Il problema vero – interviene Renato Paniccià dell’Irpet – è la criticità di trasmissione tra la capacità di innovare delle imprese e le inefficienze degli altri sistemi, tra cui la pubblica amministrazione.”
“Serve un ricambio generazionale – conclude Renzo Posticci, vice presidente di Confronti – a Siena abbiamo vissuto per troppo tempo assopiti dalle ingenti risorse a disposizione ed oggi che le risorse non ci sono abbiamo difficoltà a guardare avanti. Serve un dibattito serio sul nostro futuro altrimenti le nuove generazioni richiamo di non averne affatto.”