La cantante lancia la sfida

FIRENZE. Per Siena candidata a Capitale europea della cultura 2019 scende in campo anche Gianna Nannini, testimonial di pura razza contradaiola che grida “questo Palio è da vincere, la nostra Siena ha da essere Capitale”. Un appello, lanciato stamani nella sede della presidenza della Regione a Palazzo Strozzi Sacrati, e raccolto volentieri dal sindaco Bruno Valentini, accompagnato da Pier Luigi Sacco, direttore di candidatura, assieme all’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti e al presidente Enrico Rossi.
“Per me Gianna Nannini rappresenta da sempre un mito e mi emoziona incontrarla – ha esordito il presidente Rossi, salutando gli ospiti -. Con la sua presenza si rafforza la candidatura di Siena, e averla dalla nostra parte aumenta la possibilità di vincere questa gara. Ci riusciremo legandoci a un motivo cui noi toscani siamo legatissimi e su cui siamo d’accordo tutti: la nostra identità, le nostre radici. Noi dobbiamo preservarla rinnovandola, e su questo Siena ha impostato il suo progetto. La Regione dà affidabilità economica all’operazione, ci metteremo quello che l’Europa richiede e manterremo i nostri impegni, raccogliendo una sfida importante in un momento non semplice per la città del Palio”.
Identità, un concetto che ha legato stretti tutti gli interventi, a partire proprio da quello della cantante, che ha voluto sottolineare il suo legame forte con una tradizione da cui ha sempre attinto per fare la sua musica: “La nostra è una eredità popolare che ci valorizza e che non deve estinguersi nonostante tutte le minacce che incombono su di essa – ha aggiunto Gianna Nannini -. Vengano i turisti a vedere le bellezze che offriamo, ma nel rispetto della nostra storia e di quello che ci ha fatto diventare”.
“Abbiamo realizzato, grazie all’impegno del professor Sacco e del suo gruppo di lavoro, un progetto di altissimo livello in grado di competere al meglio – ha affermato il sindaco Valentini -. Il nostro obiettivo è offrire a Siena, una città provata da una delle peggiori speculazioni finanziarie dei nostri anni, un nuovo modello; fuori dalle dipendenze esterne, costruiremo con risorse nostre, quelle legate alla bellezza e alla cultura per attrarre l’Europa. Possediamo un’identità che renderemo più forte unendo tradizione e innovazione; facendo della cultura un investimento su cui potranno intervenire in egual misura soggetti pubblici e privati per uno sviluppo sostenibile”.
Con la candidatura a Capitale europea della cultura, si legge nel progetto di candidatura elaborato dal professor Sacco, Siena (che si confronta con Cagliari, Lecce, Matera, Perugia-Assisi e Ravenna) può cogliere un’opportunità importante di rilancio della sua identità e della sua economia, per divenire un centro di produzione culturale e un polo scientifico-tecnologico di livello internazionale, creando posti di lavoro, attraendo risorse e talenti, dando spazio a una nuova generazione di imprenditori, divenendo meta di un turismo più consapevole e di migliore livello, accrescendo la qualità della vita dei cittadini e ridando forza al loro senso di appartenenza alla città. Questa è quindi un’occasione concreta e irripetibile per progettare un nuovo percorso di sviluppo della città. E il traguardo stesso del 2019 non è un punto d’arrivo, ma piuttosto un punto di inizio: nelle intenzioni della Commissione Europea, il titolo è infatti un vero e proprio spartiacque che produce i suoi effetti più rilevanti nel lungo termine.