La Soprintendenza ha "svelato il mistero" di quel cartello lasciato in bianco

di LEXDC SIENA
SIENA. Alla fine della fiera, è arrivato il camioncino, è stato smontato il ponteggio e il cantiere è stato chiuso. Senza che qualcuno, pur leggendoci e avendone la competenza, ci facesse avere informazioni al riguardo. Quale cantiere? Quello delle “mura di Siena” che per qualche mese ha stazionato lungo via Don Minzoni, con cartelli dei lavori in bianco senza alcuna informazione a grattare le mura, senza una riga di spiegazione. Le avevamo chieste su questi byte, non saprei come chiamare quelle che una volta erano le “colonne” dei giornali. Allora abbiamo chiesto alla Circoscrizione, situata a pochi metri detro la porta Camollia, ma dopo attento esame ci è stato riferito che nè loro nè il Comune erano persone “informate dei fatti”.
Ah, cerchiamo il proprietario. Il proprietario è lo Stato che esercita la sua potestà attraverso la Sopraintendenza ai Monumenti. Sappiamo che lo Stato non ha i soldi per fare la manutenzione delle sue proprietà e “menochemai” quelle per le mura cittadine. Ci hanno riferito che stanno cercando di trasferirle al Comune di Siena, ma l’iter è lungo e forse causato da una legge napoleonica persa a cavallo dei secoli, ma si spera che l’ente locale abbia la disponibilità dei soldi necessari. C’è stata anche una riforma dei beni pubblici militari, ultimamente, ma agli interessi della neonata Difesa Servizi Spa e del ministro La Russa evidentemente premevano caserme dismesse e depositi abbandonati da rivendere piuttosto che pezzi di mattone fatiscenti ricoperti di vegetazione visto che il segmento che va da Porta Romana a Porta Pispini, per esempio, di interventi urgenti ne avrebbe bisogno soprattutto per il fatto che le piante si sono sostituite alla malta come collante dei mattoni, tanto da dare un aspetto di gigantesca siepe là dove separa la strada dai giardini del Nicchio. Ma è così per tutta la cinta muraria, e Porta Ovile è piena di crepe e mattoni rotti.
Alla Sopraintendenza hanno fatto le loro verifiche e ci hanno fatto sapere che è proprio il Comune ad aver effettuato dei lavori di manutenzione riguardanti i bottini che si trovano sotto la strada in Camollia. Era una vecchia autorizzazione della Sopraintendenza generica che nessuno ricordava da poter essere spesa nel corso degli anni, comunque niente di strano o di irregolare. E allora, perchè questa trascuratezza nell’informare la popolazione di ciò che si sta facendo? Non possiamo sappere nè chi è responsabile del lavoro, nè la ditta che se lo è aggiudicato. Un pò come, lì vicino, con i lavori della pavimentazione dell’area interna di Porta Camollia. E’ intuitivo che gli scalpellini che lavorano in mezzo di strada siano incaricati dal Comune visto che hanno anche chiuso il transito alle auto attraverso la porta, ma la cattiva abitudine di omettere informazioni obbligatorie per legge può far pensare male, anche quello che non c’è, in fatto di incuria e malaffare.