Strade, parcheggi, tariffe rifiuti in discussione nell'assemblea

Laura Vigni ha presentato un’interrogazione per chiedere informazioni relative alla situazione dei parcheggi coperti, pubblici e privati e sul loro miglior utilizzo. La consigliera, nel rilevare che non tutti i parcheggi sono effettivamente aperti e funzionanti, ha chiesto se sono utilizzati per la sosta temporanea o per forme di affitto più lunghe quelli situati nella parte sottostante dell’edificio dalle finestre colorate in viale Sardegna, all’interno della residenza universitaria di S. Miniato, nella nuova struttura costruita fuori Porta Pispini nei pressi di via Vivaldi, in via Frajese alla Colonna S. Marco; qual è la situazione della proprietà di questi immobili e quali le possibilità per il loro utilizzo da parte degli automobilisti. Ma, anche, se non si ritiene necessario chiedere alla Siena Parcheggi di introdurre un sistema di segnalazione dei posti disponibili, comprendendo nella rete parcheggi anche quelli privati di via Pian D’Ovile e via Garibaldi, così da facilitare gli automobilisti e alleggerire il traffico urbano.
L’assessore al traffico e urbanistica nel rispondere al consigliere Laura Vigni ha ricordato che, per quanto concerne i parcheggi coperti privati, l’amministrazione non può entrare nel merito alle forme di utilizzo. Mentre, relativamente al parcheggio interrato in via P. Frajese (circa 130 posti), questo passerà in proprietà del Comune solo dopo che saranno stati eseguiti i lavori necessari a eliminare i problemi attualmente presenti: infiltrazioni di acque meteoriche e di scarichi fognari, oltre a quelli relativi alla segnaletica orizzontale per l’esatta individuazione degli stalli di sosta e delle corsie di scorrimento interne. Per quanto riguarda, invece, la segnaletica per l’individuazione dei posti liberi, ha informato che sono presenti pannelli a messaggio variabile installati oltre dieci anni fa e altri più recenti. Nel 2010, infatti, sono stati posizionati alla Madonnina Rossa (viale P. Toselli), alla rotatoria di Montarioso (via Chiantigiana), in via Ugo La Malfa e in viale Bracci. Quelli più vecchi, montati dalla Siena parcheggi si trovano: in strada Massetana Romana, in corrispondenza con l’intersezione con strada dei Tufi e alle uscita della tangenziale sud ed est; in Pescaia, in corrispondenza con l’intersezione di via Esterna Fontebranda (Madonnino scapato); in viale Vittorio Veneto all’incrocio con viale Cadorna e via Armando Diaz. Quelli inefficienti saranno sostituiti, mentre per quanto riguarda l’integrazione della messaggistica, per avere informazioni sulla disponibilità presente nei parcheggi pubblici e privati, pur essendo fattibile, comporta problemi di gestione e costi che ora l’Amministrazione non si può permettere. Il consigliere ha ribadito la necessità, vista la lamentata disponibilità di posteggi pubblici, di conoscere la quantità e l’utilizzo di quelli privati.
La tariffazione degli accessi nella ZTL costituisce uno strumento efficace per disincentivare i passaggi di veicoli nel centro storico, promuovere lo sviluppo sostenibile e di lungo periodo, contenere la concentrazione di sostanze inquinanti legati al traffico con conseguenti benefici in termini di salute pubblica. Per una migliore fruibilità del centro storico si intende, dunque, razionalizzare il rilascio delle autorizzazioni e portare in equilibrio l’attuale differenza fra i residenti nella ZTL che sostengono un costo per l’uso della stessa, pagando il c.d. “bollino”, e gli altri utenti ai quali non è richiesto alcun pagamento. L’obiettivo ultimo è il miglioramento della sicurezza della circolazione e l’aumento del livello di qualità urbana e di vivibilità del centro storico, che è patrimonio dell’Unesco, tramite la tutela del capitale artistico e ambientale cittadino.
Approvata l’adesione del Comune alla Fondazione Musei Senesi, nel suo nuovo assetto statutario, condividendone gli scopi e valutando favorevolmente la sinergia che potrà crearsi con le iniziative per la promozione del proprio patrimonio museale e per la candidatura di Siena a Capitale europea della cultura 2019. L’adesione, con il versamento della quota per l’anno in corso di 10.675,94 euro, è condizionata alla condivisione annuale dei criteri di ripartizione del fondo e della quota parte spettante al Comune, fatta salva la facoltà di recesso.
Le modifiche statutarie della Fondazione riguardano, tra l’altro, la migliore definizione e ampliamento degli scopi, la regolamentazione per la concessione gratuita di beni, la possibilità di costituire le Consulte territoriali, come organismi consultivi tecnici composti dai direttori e/o responsabili dei musei, dagli assessori alla cultura, dai rappresentanti delle gestioni associate, dai responsabili di enti o istituzioni al fine di stimolare proposte e buone pratiche per la valorizzazione strategica del patrimonio culturale.
Lo stato della cinta muraria della città torna, nuovamente all’attenzione del Consiglio comunale di ieri con un’interrogazione a firma di Eugenio Neri e Giuseppe Giordano. Come ha ricordato Giordano l’assessore ai Lavori pubblici, nel rispondere a due interrogazioni presentate durante le passate sedute consiliari, si era impegnato a incontrare gli organi di Stato al fine di trovare la miglior soluzione per intervenire prima possibile. Anche l’ex ministro dei beni e attività culturali, Massimo Bray rispondendo a un’interrogazione parlamentare del senatore Gianmarco Centinaio nel condividere l’auspicio di formalizzare la cessione della cinta muraria al Comune, aveva evidenziato che l’amministrazione non aveva ancora riattivato la procedura, sottolineando che l’assenza di interventi manutentivi, anche nel giro di pochi anni, avrebbe portato a situazioni di degrado e potenziale danno. Bray, in quell’occasione, aveva anche aggiunto che la Soprintendenza avrebbe provveduto a chiedere, nuovamente, la copertura finanziaria per l’intervento conservativo sui fondi Lotto, in modo che nelle more del passaggio all’Ente si possa porre limite ai processi di degrado in atto. Il consigliere, nel rimarcare che l’approssimarsi della stagione primaverile arrecherà, con le invasive arboree, un aggravamento della situazione, non certo decorosa in relazione, anche, al progetto di candidatura di Siena a capitale europea della Cultura, ha chiesto se sono state riattivate le procedure per la concessione o trasferimento al Comune della cinta muraria della città. Se per il recupero si intenda promuovere un accordo di valorizzazione con le autonomie locali, così da far convergere risorse finanziarie per gli interventi manutentivi e, in tal caso, in quali tempi. Infine se l’Ente voglia promuovere un project financing per lavori di manutenzione e recupero.
L’assessore ha informato dicendo che, nonostante l’auspicio dell’ex ministro Bray, la richiesta fatta dal Comune per ricevere il trasferimento della proprietà delle mura, ai sensi della legge 98/2013 sul cosiddetto “federalismo fiscale”, ha ricevuto in questi giorni risposta negativa. Le mura, quindi, rimangono di proprietà del Demanio statale. Ma proprio questo giovedì 17 andrà in Giunta il Protocollo d’intesa tra la Soprintendenza ai Beni Architettonici e l’Amministrazione per consentire all’Ente di intervenire direttamente sulle mura, nel tratto “pilota” tra Porta Pispini e porta Ovile, ai fini di studio e rilievo nell’ambito del “Parco delle mura”. La collaborazione proficua tra le due istituzioni potrà produrre effetti importanti sulla cura e manutenzione delle mura, rendendo possibile l’intervento del Comune attraverso varie modalità, anche attivando i cittadini riuniti in forme diverse (contrade, associazioni ecc.). L’augurio, perciò, è che questo inizio possa stimolare altri soggetti, privati e pubblici (in primis il Governo, che ha la responsabilità delle mura e porte di Siena) a investire/donare i fondi necessari al restauro e cura delle stesse, anche in una ottica di valorizzazione come previsto dal Parco delle Mura.
Il consigliere Giordano, nel considerare esauriente la risposta e in attesa di una soluzione definitiva, ha comunquegiudicato importante la scelta di questo primo intervento, invitando l’Ente a insistere per una risposta da parte dello Stato, visto che anche il nuovo ministro competente per materia appartiene allo stesso partito della maggioranza relativa comunale, e che una diversa considerazione da parte governativa sarebbe un segnale importante nel riconoscere autorevolezza all’attuale amministrazione comunale.
Approvato il nuovo regolamento comunale per la determinazione degli oneri di urbanizzazione e del contributo sul costo di costruzione. In un momento, come quello attuale, di crisi economica che interessa, anche, il settore dell’edilizia, si è ritenuto opportuno procedere a una revisione del metodo di calcolo degli oneri di urbanizzazione e del contributo sul costo di costruzione, al fine di garantire la continuità delle entrate derivanti dall’attività edilizia sul territorio comunale.
La revisione adegua, così, i parametri comunali alla media regionale, uniformando gli interventi alle destinazioni d’uso e le categorie d’intervento previste dal vigente Regolamento urbanistico. Conformate le unità di misura alle grandezze edilizie, eliminati gli indici di fabbricabilità, modificati i sistemi di calcolo dei frazionamenti a favore di una maggiore corrispondenza all’effettivo aumento del carico urbanistico e agevolata la rateizzazione.