Valentini: "E' ora di smetterla di flagellarci"
Consiglio comunale di Siena di Max Brod
SIENA. Il Consiglio Comunale ha preso il via con l’interrogazione dei Moderati di Centrodestra, Siena Rinasce e Nero su Bianco in merito alle notizie di stampa relative alla corrispondenza via sms tra il sindaco Valentini e Matteo Renzi. Valentini ribadisce la linea adottata nell’ultimo comunicato sulla questione, riprendendo le parole di Renzi: “Il sindaco di Siena ha fatto una domanda per dire vado tranquillo, vado libero? Ed è una cosa che gli fa onore”. A sostegno della tesi secondo la quale l’sms era un segnale di autonomia, più che di subordinazione, aggiunge: “Francamente questo è stato un modo per resistere alle numerosi pressioni pervenute”. Corsi, che ha illustrato l’interrogazione, si dichiara insoddisfatto, convinto del fatto che l’episodio – raccontato da Renzi “come fosse una barzelletta” – rimanga una brutta figura del sindaco e della Città.
Siena Rinasce chiede poi lumi sulla presunta chiusura della filiale di Siena della Banca D’Italia. Il sindaco risponde che è in atto una riorganizzazione nazionale che prevede il mantenimento delle sole filiali nei capoluoghi regionali, e il fatto che a Siena vi sia la Direz. Gen. di Mps non è un motivo valido per il mantenimento della filiale (che infatti non effettua in prima persona i controlli sulla Banca). Nonostante ciò “condividiamo la richiesta dei sindacati, e faremo una lettera insieme a loro, diretta ai vertici di Bankitalia”.
Sull’Enoteca Italiana è Marco Falorni (Ips) a domandare chiarimenti sul futuro dell’Ente che, a un mese dalla procedura di commissariamento, ancora non ha visto arrivare il commissario per problemi burocratici della Regione. Valentini ribadisce l’impegno teso a valorizzare l’Enoteca, impegnando l’amministrazione a promuovere – presso il Ministro De Girolamo – il riconoscimento come “ente pubblico nazionale” e il suo rilancio grazie alla figura del commissario, che dovrebbe arrivare ai primi di novembre. (In dettaglio)
Laura Vigni illustra l’interrogazione sul discusso appartamento interno alla Biblioteca Comunale, appartamento che la consigliera riteneva di proprietà comunale, ed invece, dopo la visione di una Scia (segnalazione certificata d’inizio attività) per restauro, si è palesato di natura privata (precisamente della Curia). Risponde l’assessore Mazzini, che dopo una disamina storica per spiegare la natura privata dell’appartamento (risalente ad un atto del 1816) spiega che per risolvere la questione, legata soprattutto a motivi di sicurezza e messa a norma dell’edificio, l’amministrazione ha proposto una permuta alla Curia con un edificio di pari valore, di proprietà del comune.
Tra le interrogazioni orali urgenti, quella sulla chiusura del parcheggio sterrato antistante il nuovo pronto soccorso delle Scotte ha provocato un acceso dibattito. A chiedere spiegazioni sono Neri, Trapassi, Sabatini e Tucci, che annuncia: “Il problema del parcheggio è esploso”. Risponde l’assessore Maggi: “La vicenda va avanti da molto, ed è dal 2011 che si sa dello sfratto. Si sono fatte trattative tra il proprietario del terreno e Siena Parcheggi, ma senza trovarsi d’accordo. I rapporti però non si sono interrotti, il 4 novembre c’è un incontro per cercare di rientrare in possesso dell’area”.
Sulla approvazione delle delibere in merito alla TARES, illustrate dall’assessore Mazzini, Staderini solleva delle perplessità: “Si paga di più o di meno rispetto a prima? Perché non si prevedono delle agevolazioni Isee?”. Anche Pinassi obietta: “Il Comune paga il 20% di addizionale in più per il conferimento dei rifiuti in discarica, questo a causa del mancato raggiungimento della soglia del 65% di differenziata”. Laura Vigni rincara la dose: “Il dubbio è che non si voglia potenziare la differenziata per scelta, altrimenti l’inceneritore di Poggibonsi non avrebbe materiale sufficiente per funzionare”. Bruttini ammette che la Tares è una tariffa imperfetta, ma proprio perché a breve scadenza (sarà in vigore fino al 2013) bisognerebbe incominciare a parlare delle prossime normative in vigore dal 2014. Poi aggiunge: “Gli inceneritori non sono elementi disastrosi. Mi viene in mente un inceneritore che è in centro a Vienna, che non solo non produce inquinamento, ma produce fattori energetici importanti per la città”. La votazione delle delibere avverrà nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo.
Alla ripresa dei lavori Mazzini replica rispondendo ad alcuni degli interrogativi posti dai consiglieri. In merito alla richiesta di esenzioni, spiega che nel regolamento di quest’anno vi sono le stesse esenzioni dell’anno scorso. Sull’eco-tassa di cui parlava Pinassi, ricorda che la “maggiorazione viene applicata ad oltre il 90% dei comuni toscani”. L’assessore concorda poi con chi pensa che il dibattito vada inserito nell’ottica 2014, visto che la TARES decadrà a fine anno, dibattitto che – assicura – non mancherà. Valentini invece aggiunge, nella dichiarazione di voto, una precisazione: “Non stiamo decidendo quale è la politica dei rifiuti, ma come si ripartiscono tra gli utenti i costi del funzionamento. Questa tariffazione avviene nell’ambito di un servizio la cui economicità è stata stimata da una gara pubblica. Quindi il costo di esercizio è valutato come “minimo” da una gara pubblica, ed è lo stesso dell’anno precedente”. Le delibere sono alla fine approvate, con 20 voti favorevoli e 9 contrari (tra i quali Vigni, Pinassi, Staderini, Tucci).
La mozione dei consiglieri dei gruppi Sel, Riformisti, PD, Sinistra per Siena, M5S, Siena Futura riguarda l’istituzione del Registro dei Testamenti Biologici e Dichiarazioni Anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari conservato presso gli Uffici Comunali, una mozione rinviata dopo lunga discussione durante lo scorso Consiglio del 15 ottobre. Staderini, nel dichiararsi contrario, dichiara: “I documenti approvati sono privi di qualsiasi validità giuridica, perché questa è competenza del legislatore nazionale”. La Vigni invece approva: “I registri non avranno valore legale, ma possono stimolare il legislatore nazionale”. Anche D’Onofrio vota a favore: “Siamo un paese che aderisce spesso alle carte etiche, salvo poi dimenticarsi di trasferirle in norma”. La mozione è approvata con 21 favorevoli e 9 contrari.
Dopo ore di dibattito, alle 20:00 passate, si è approvata (senza arrivare ad un testo condiviso) una delle mozioni più importanti della giornata, quella di Simone Vigni (PD), in merito all’Atto d’indirizzo per la salvaguardia della Fondazione Mps. Nella mozione si afferma la prioritaria urgenza della messa in sicurezza del patrimonio della fondazione; la permanenza strategica della sede della Banca; che la Fondazione possa – al termine del percorso di riequilibri patrimoniale – detenere la maggiore quota possibile di banca Mps; la valutazione di ogni azione che renda la sua struttura più funzionale ed, infine, il porre in essere di tutte le attività di verifica che consentano l’esatta valutazione delle scelte succedutesi nel passato dell’Ente, per definire eventuali azioni di responsabilità. Il testo, emendato da Giulia Periccioli, viene approvato nonostante 12 voti contrari, tra i quali quelli di Trapassi e Sabatini.
Vengono invece bocciati gli Ordini del Giorno presentati. Quello di Bianchini, Staderini, Neri, Corsi, Giordano, Falorni e Cortonesi, insieme con i consiglieri di maggioranza Trapassi e Sabatini che prevedeva, rispetto alla mozione, un rafforzamento del mandato del sindaco, impegnato a seguire (insieme ai designati di nomina comunale) gli indirizzi programmatici dell’Odg. E quello di Sinistra per Siena e Cittadini di Siena, che prevedeva: la modifica dello statuto della Fondazione, per ristabilire i mutati rapporti con la comunità senese, l’avvio di un’azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori della fondazione, e l’azzeramento dei gettoni di presenza; Odg emendato da Pinassi, che ha voluto inserire un indirizzo diretto: il commissariamento della fondazione (che a seguito di un solo voto favorevole è stato respinto).
Nel suo intervento, precedente alle votazioni, Valentini chiede di non fare troppa retrospettiva: “Stiamo tentando con i mezzi che abbiamo di rimediare ai disastri combinati. Adesso però è l’ora di smettere di flagellarci. I poteri di intervento e condizionamento di incidere sul futuro di Banca e Fondazione sono molto limitati”. Poi ancora: “Non dobbiamo ritenerci responsabili di ciò che è successo prima dell’insediamento di questo Consiglio Comunale. Se rimaniamo all’interno di questo ragionamento facciamo una discussione che ci colpevolizza e responsabilizza su questioni sulle quali questo Consiglio non ha avuto voce in capitolo”. Sull’azione di responsabilità afferma: “C’è un dialogo continuo tra gli enti nominanti e la Deputazione, che ha una serie di passaggi che non si esauriscono nel tempo. Diverse settimane fa ci aspettavamo una chiara assunzione di responsabilità, mi risulta che oggi la Deputazione Generale abbia chiesto alla Deputazione Amministratrice documenti ed atti per chiarire la possibilità di azioni di responsabilità”. In merito alla ricapitalizzazione da 3 mld, Valentini ha affermato che “la banca può trovarli in capitali stranieri che credano nella banca e nell’Italia”. “Siamo di fronte ad una banca – sottolineato – che deve convincere i mercati nazionali e internazionali a scommettere su una banca che ha avuto 4 mld di perdite nel 2011 e oltre 3 nel 2012”.
Il sindaco ha anche letto in tempo reale un sms inviatogli dalla presidente della Fondazione Antonella Mansi, che avrebbe dato la propria disponibilità ad incontrare i capigruppo il 13 o il 14 novembre.
