"Bigi sapeva dell'operazione e del mandate: è più un imputato che ul teste"

SIENA. Nuova udienza stamani (17 dicembre) del processo Mps per il derivato Alexandria in cui sono coinvolti Giuseppe Mussari, ex-presidente della Banca, Antonio Vigni, ex direttore generale e Gian Luca Baldassarri, ex-capo dell’area finanzz del Monte dei Paschi.
La difesa di Baldassarri ha chiesto l’inammissibilità di un testimone chiamato dal pubblici ministero. Il legale del manager ha detto che Daniele Bigi, ex dirigente Mps preposto al bilancio – a parere della difesa – non può essere sentito in qualità di testimone, perché “emerge da molti documenti come Bigi ben sapesse dell’operazione di ristrutturazione di Alexandria e ben sapesse del mandate. Inoltre il regolamento interno di Mps rimanda al ruolo ricoperto da Bigi la funzione di ‘mantenere i rapporti con l’autorità di vigilanza’. Ecco perché Bigi deve piuttosto essere sentito come imputato di un reato commesso e non come testimone” ha sostenuto l’avvocato Dinacci.
La difesa di Baldassarri ha chiesto l’inammissibilità di un testimone chiamato dal pubblici ministero. Il legale del manager ha detto che Daniele Bigi, ex dirigente Mps preposto al bilancio – a parere della difesa – non può essere sentito in qualità di testimone, perché “emerge da molti documenti come Bigi ben sapesse dell’operazione di ristrutturazione di Alexandria e ben sapesse del mandate. Inoltre il regolamento interno di Mps rimanda al ruolo ricoperto da Bigi la funzione di ‘mantenere i rapporti con l’autorità di vigilanza’. Ecco perché Bigi deve piuttosto essere sentito come imputato di un reato commesso e non come testimone” ha sostenuto l’avvocato Dinacci.
Dopo pochi minuti di camera di consiglio, il tribunale ha respinto la richiesta.
Aggiornamento ore 19
Nel pomeriggio è stata la volta di Tommaso di Tanno, ex presidente del consiglio dei revisori dei conti della banca. Di Tanno ha detto che “Sul derivato Alexandria nessuna informazione fu riferita durante un Cda”. In merito alla riunione del Cda di fine ottobre 2008, durante la quale secondo la difesa di Baldassarri si sarebbe parlato di “procedere alla modifica di Alexandria”, ha specificato che i consiglieri avevano discusso “di modifiche a misure contabili su strumenti finanziari che dovevano essere ritrattati ma non nello specifico sul derivato Alexandria”. Sulla perdita dovuta al derivato Alexandria lo stesso Di Tanno l’avrebbe valutata come “rilevante” se ne fosse stato a conoscenza. Il teste ha poi aggiunto che “Mussari svolgeva un ruolo particolarmente attivo all’interno del Cda, mentre Vigni riferiva sugli elementi organizzativi”.
Aggiornamento ore 19
Nel pomeriggio è stata la volta di Tommaso di Tanno, ex presidente del consiglio dei revisori dei conti della banca. Di Tanno ha detto che “Sul derivato Alexandria nessuna informazione fu riferita durante un Cda”. In merito alla riunione del Cda di fine ottobre 2008, durante la quale secondo la difesa di Baldassarri si sarebbe parlato di “procedere alla modifica di Alexandria”, ha specificato che i consiglieri avevano discusso “di modifiche a misure contabili su strumenti finanziari che dovevano essere ritrattati ma non nello specifico sul derivato Alexandria”. Sulla perdita dovuta al derivato Alexandria lo stesso Di Tanno l’avrebbe valutata come “rilevante” se ne fosse stato a conoscenza. Il teste ha poi aggiunto che “Mussari svolgeva un ruolo particolarmente attivo all’interno del Cda, mentre Vigni riferiva sugli elementi organizzativi”.