E' stata presentata da Falorni, Corsi e Bianchini per conoscere stato dei lavori e tempistica
SIENA. Durante la seduta consiliare di ieri (28 aprile), Marco Falorni, Andrea Corsi e Massimo Bianchini hanno chiesto informazioni sul trasferimento della sezione civile del Tribunale di Siena nel Palazzo Chigi (in via Camollia, n° 85) di proprietà dell’Accademia musicale Chigiana. In particolare, i consiglieri hanno chiesto di conoscere lo stato dei lavori per l’adeguamento della nuova sede; se sia stato stipulato il contratto di appalto con l’impresa e con quali criteri questa sia stata selezionata; il cronoprogramma per il completamento degli interventi; quando inizierà il trasferimento degli archivi e del personale; quali i provvedimenti adottati per rendere l’immobile accessibile ai disabili e le modalità di regolamentazione del traffico nella zona, visto che la struttura si trova all’interno della Ztl.
Il sindaco, ricordando che i Comuni sono obbligati per legge a sostenere le spese per i locali a uso degli uffici giudiziari, ha richiamato la delibera di Giunta dello scorso agosto con la quale l’Amministrazione ha preso in locazione l’immobile in via Camollia n° 85 da destinare alla sezione del Tribunale civile di Siena, comprensiva degli uffici risultanti dall’accorpamento del Tribunale di Montepulciano e della sede distaccata del Tribunale di Siena a Poggibonsi, nonché della sede del Giudice di Pace. Il contratto di locazione, che ha ricevuto il parere di congruità dall’Agenzia del Demanio, prevedeva inizialmente un canone annuo di 212.900 euro, inferiore rispetto ai 230mila euro richiesti dall’Accademia Chigiana, che, con la riduzione del 15% prevista per legge, si è attestato sulla cifra di circa 181mila euro.
La Fondazione Accademia Chigiana, per accelerare i tempi, ha effettuato la progettazione dell’intervento di risanamento conservativo con un proprio tecnico e, ai fini dell’aggiudicazione dei lavori, ha istituito una Commissione presieduta dal Presidente del Tribunale, assistito dal direttore amministrativo, alla quale hanno preso parte anche i tecnici comunali, della stessa Accademia e degli Ordini degli Avvocati di Siena e Montepulciano. La Commissione ha appaltato l’intervento per un importo di circa 521mila euro e la gara ha permesso di ridurre i costi inizialmente quantificati in 410mila euro fino alla cifra di 365mila euro. I lavori partiranno a breve e si concluderanno nei tempi massimi di 130 giorni. All’inizio di febbraio, come ha ricordato il sindaco, il Ministero della Giustizia ha rilasciato il nulla osta al trasferimento nella sede di via Camollia precisando che il Comune di Siena dovrà farsi carico anche degli oneri di ristrutturazione dei locali, in quanto i fondi destinati all’edilizia giudiziaria della Cassa Depositi e Prestiti sono esauriti. In funzione della strategicità e della rilevanza dell’operazione, il sindaco, il prefetto, il presidente del Tribunale di Siena, il procuratore della Repubblica e il presidente dell’Ordine degli avvocati di Siena hanno chiesto a Fondazione MPS di valutare l’assegnazione di un contributo straordinario, poi quantificatosi in 300mila euro; a questa cifra si sono aggiunti ulteriori 65mila euro reperiti dal bilancio comunale.
Per quanto riguarda il canone annuo, il sindaco ha sottolineato che il Comune dovrà farsi carico delle mensilità di luglio e agosto 2015, poiché dal 1° settembre il contratto di locazione potrà essere volturato al Ministero della Giustizia; la sottoscrizione del contratto è prevista nei prossimi giorni. Infine, per quanto riguarda la situazione della viabilità, il sindaco ha informato l’aula che sono allo studio analisi e valutazioni per individuare le migliori soluzioni al traffico veicolare dell’area.
Falorni si è dichiarato insoddisfatto per la situazione oggettiva a carico della collettività senese e ha stigmatizzato che il Comune di Siena debba farsi carico dell’accorpamento di più sedi giudiziarie, in forma obbligata dallo Stato e senza alcuna compartecipazione degli altri Comuni coinvolti, così come disposto dalla normativa che risale addirittura al 1941. Falorni ha concluso definendo evasiva la risposta del sindaco in merito alla questione della viabilità nella zona.