SIENA. La società cooperativa sociale “Camaleonde” (Onlus), grazie al contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, ha potuto realizzare in alcune scuole secondarie di primo grado della provincia di Siena una ricerca relativa alla “Percezione del fenomeno del bullismo da parte degli insegnanti”.
La cooperativa “Camaleonde”, rappresentata dalla Presidente Serena Favilli, e con la referenza scientifica della Dott.ssa Evelina Camilletti, psicologa, pedagogista e psicoterapeuta, si impegna da anni nella progettazione e realizzazione di laboratori educativi nelle scuole di ogni ordine e grado per la prevenzione e il trattamento del disagio psicologico, relazionale e sociale. Elabora e realizza inoltre percorsi didattico-educativi all'esterno delle scuole, per l'educazione ambientale, la sperimentazione storico-antropologica, l'educazione interculturale; laboratori permanenti per bambini, adolescenti e adulti, corsi di formazione per insegnanti, genitori, figure professionali e non che abbiano relazioni con i bambini e i ragazzi.Parallelamente ad un costante confronto con una realtà sociale che ha sempre maggior bisogno di progetti di prevenzione e intervento sulle situazioni di disagio, oltre alla messa in atto di percorsi laboratoriali e formativi presso alcuni istituti del Comune di Siena, grazie alla collaborazione del Comune di Monteroni d'Arbia (Siena) e del Comune di S. Casciano Val di Pesa (Firenze), la cooperativa ha realizzato e portato a termine numerosi percorsi laboratoriali centrati sul disagio nelle relazioni e sul bullismo.
L'ipotesi che sottende al progetto, curato dalla Dott.ssa Miria Pacini, psicologa dello sviluppo e dell'educazione, esperta nella gestione delle relazioni in contesti evolutivi, è che il bullismo, in quanto specifica configurazione di relazioni all'interno di un gruppo di pari, non possa essere realmente compreso ed affrontato se pensato come chiuso in un comparto separato dal complesso delle relazioni in ambito scolastico e sociale. In una tale prospettiva l'obiettivo diventa lavorare sulla rappresentazione di sé e degli altri, sull'attribuzione dei ruoli e la loro cristallizzazione, sulle modalità di autopoiesi del gruppo di appartenenza.
Il bullismo risulta allora solo una delle molte espressioni possibili dell'aggressività, della difficoltà nella comunicazione, del disagio. Occorre accompagnare sia il bullo che la vittima a rivedere la propria posizione, analizzarla, scomporla e iniziare a praticare strategie alternative che, nel contempo, legittimino le componenti emozionali e salvaguardino i diritti degli altri, innescando mutamenti nella dinamica del gruppo-classe con conseguenti passaggi di ruolo che destrutturino la rigidità degli atteggiamenti agiti.Con la preziosa collaborazione dei dirigenti scolastici è stato possibile realizzare una indagine che tende ad esplorare la percezione da parte dei docenti, dell’entità, della diffusione e della qualità percepita del fenomeno del bullismo all’interno delle loro scuole attraverso l'utilizzazione di uno strumento appositamente costruito per la ricerca.
I questionari costituiscono inoltre il primo strumento con il quale proporre agli insegnanti di avvicinarsi alla complessità del progetto, per poterne comprendere e condividere sin dall'inizio finalità, obiettivi e metodologie, perché possano costruirsi le condizioni di una ricaduta di lungo periodo quanto più ampia e profonda possibile rispetto a forme, modalità e contenuti relazionali in ambito educativo.
La ricerca ha coinvolto 15 docenti di 5 scuole secondarie di primo grado della provincia di Siena (istituti che hanno collaborato al progetto: Istituto Comprensivo Statale Cecco Angiolieri, Scuola secondaria di I grado, Siena, Istituto Scolastico Comprensivo Pier Andrea Mattioli, Scuola secondaria di I grado, Siena, Istituto Comprensivo Dante Alighieri, Scuola secondaria di I grado, Monteriggioni (SI), Istituto comprensivo Statale Ambrogio Lorenzetti, Scuola secondaria di I grado, Rosia (SI), Scuola secondaria di I grado Leonardo da Vinci, Poggibonsi, (SI)). La somministrazione dei questionari è avvenuta nel mese di maggio, i dati sono stati poi elaborati durante il periodo estivo e i risultati analizzati.
Il 12 novembre la ricerca e le sue conclusioni saranno presentate in una giornata di restituzione presso la scuola secondaria di I° grado “ Cecco Angiolieri” di Siena.
La cooperativa “Camaleonde”, rappresentata dalla Presidente Serena Favilli, e con la referenza scientifica della Dott.ssa Evelina Camilletti, psicologa, pedagogista e psicoterapeuta, si impegna da anni nella progettazione e realizzazione di laboratori educativi nelle scuole di ogni ordine e grado per la prevenzione e il trattamento del disagio psicologico, relazionale e sociale. Elabora e realizza inoltre percorsi didattico-educativi all'esterno delle scuole, per l'educazione ambientale, la sperimentazione storico-antropologica, l'educazione interculturale; laboratori permanenti per bambini, adolescenti e adulti, corsi di formazione per insegnanti, genitori, figure professionali e non che abbiano relazioni con i bambini e i ragazzi.Parallelamente ad un costante confronto con una realtà sociale che ha sempre maggior bisogno di progetti di prevenzione e intervento sulle situazioni di disagio, oltre alla messa in atto di percorsi laboratoriali e formativi presso alcuni istituti del Comune di Siena, grazie alla collaborazione del Comune di Monteroni d'Arbia (Siena) e del Comune di S. Casciano Val di Pesa (Firenze), la cooperativa ha realizzato e portato a termine numerosi percorsi laboratoriali centrati sul disagio nelle relazioni e sul bullismo.
L'ipotesi che sottende al progetto, curato dalla Dott.ssa Miria Pacini, psicologa dello sviluppo e dell'educazione, esperta nella gestione delle relazioni in contesti evolutivi, è che il bullismo, in quanto specifica configurazione di relazioni all'interno di un gruppo di pari, non possa essere realmente compreso ed affrontato se pensato come chiuso in un comparto separato dal complesso delle relazioni in ambito scolastico e sociale. In una tale prospettiva l'obiettivo diventa lavorare sulla rappresentazione di sé e degli altri, sull'attribuzione dei ruoli e la loro cristallizzazione, sulle modalità di autopoiesi del gruppo di appartenenza.
Il bullismo risulta allora solo una delle molte espressioni possibili dell'aggressività, della difficoltà nella comunicazione, del disagio. Occorre accompagnare sia il bullo che la vittima a rivedere la propria posizione, analizzarla, scomporla e iniziare a praticare strategie alternative che, nel contempo, legittimino le componenti emozionali e salvaguardino i diritti degli altri, innescando mutamenti nella dinamica del gruppo-classe con conseguenti passaggi di ruolo che destrutturino la rigidità degli atteggiamenti agiti.Con la preziosa collaborazione dei dirigenti scolastici è stato possibile realizzare una indagine che tende ad esplorare la percezione da parte dei docenti, dell’entità, della diffusione e della qualità percepita del fenomeno del bullismo all’interno delle loro scuole attraverso l'utilizzazione di uno strumento appositamente costruito per la ricerca.
I questionari costituiscono inoltre il primo strumento con il quale proporre agli insegnanti di avvicinarsi alla complessità del progetto, per poterne comprendere e condividere sin dall'inizio finalità, obiettivi e metodologie, perché possano costruirsi le condizioni di una ricaduta di lungo periodo quanto più ampia e profonda possibile rispetto a forme, modalità e contenuti relazionali in ambito educativo.
La ricerca ha coinvolto 15 docenti di 5 scuole secondarie di primo grado della provincia di Siena (istituti che hanno collaborato al progetto: Istituto Comprensivo Statale Cecco Angiolieri, Scuola secondaria di I grado, Siena, Istituto Scolastico Comprensivo Pier Andrea Mattioli, Scuola secondaria di I grado, Siena, Istituto Comprensivo Dante Alighieri, Scuola secondaria di I grado, Monteriggioni (SI), Istituto comprensivo Statale Ambrogio Lorenzetti, Scuola secondaria di I grado, Rosia (SI), Scuola secondaria di I grado Leonardo da Vinci, Poggibonsi, (SI)). La somministrazione dei questionari è avvenuta nel mese di maggio, i dati sono stati poi elaborati durante il periodo estivo e i risultati analizzati.
Il 12 novembre la ricerca e le sue conclusioni saranno presentate in una giornata di restituzione presso la scuola secondaria di I° grado “ Cecco Angiolieri” di Siena.
Aderendo a questo tipo di progetto, la scuola raggiunge un importante obiettivo, mandando un chiaro messaggio: riconoscere l'esistenza del fenomeno del bullismo, che è il primo passo verso l'impegno nell'affrontarlo.
