Intervento di Petti, presidente della commissione cultura

SIENA. “L’approvazione dell’atto di indirizzo per il Santa Maria della Scala – dichiara Rita Petti, presidente della Commissione Consiliare Cultura e Scuola del Comune di Siena -coincide con almeno tre diverse opportunità per Siena: l’individuazione di Siena tra i cinque grandi attrattori della Toscana nell’accordo siglato il 27 maggio 2014 tra il MIBACT e la Regione Toscana, la ripresa del progetto di valorizzazione della Pinacoteca Nazionale ancora con il supporto del Ministero, la progettualità e le sinergie profuse dal team della Candidatura di Siena a Capitale della Cultura 2019. La concomitanza di così tante e diverse occasioni rendono il presente un momento epocale per il rilancio della città da cogliere con impegno e passione, e che, a Siena più che altrove, richiede grande capacità progettuale, tensione utopica, coerenza, cura”.
“Il Partito democratico – ricorda Rita Petti – ha identificato, almeno dal 2009, nel Santa Maria della Scala la sintesi del progetto di sviluppo della città. Progettare il Santa Maria implica una nuova visione complessiva, non solo sugli spazi culturali, ma anche sull’urbanistica, gli accessi, i parcheggi, una fruizione intelligente della città. Il Santa Maria della Scala tornerà ad essere un luogo, vivo e aperto, in forte contatto con gli spazi esterni, Definiti con chiarezza la finalità e gli obiettivi, il percorso potrà essere affrontato a blocchi coerenti e sostenibili, per produrre risultati concreti anche nel presente, purché mantenendo ben chiara la prospettiva futura”.
“Come è sempre stato i lavori di recupero e restauro potranno essere una nuova occasione di conoscenza, studio e ricerca, ma anche di formazione nei campi più diversi” conclude Rita Petti “Il valore di un’esperienza culturale sarà misurabile non solo con la quantità, ma dalla qualità dell’offerta per pubblici diversi. Nel Santa Maria ritorneranno i linguaggi del contemporaneo attraverso collezioni, depositi, laboratori, didattica negli spazi della strada interna e nei giardini a valle. Il Santa Maria autonomo e autorevole, libero scientificamente e nella gestione dal legame diretto con gli avvicendamenti politici, potrà sviluppare una progettualità continua con alta qualità e stabilire solidi legami a livello locale e internazionale. La forte carica identitaria del Santa Maria, organismo vivo nel tempo, non è da inventare ma tutelare, valorizzare, mantenendolo contemporaneo”.
“Il Partito democratico – ricorda Rita Petti – ha identificato, almeno dal 2009, nel Santa Maria della Scala la sintesi del progetto di sviluppo della città. Progettare il Santa Maria implica una nuova visione complessiva, non solo sugli spazi culturali, ma anche sull’urbanistica, gli accessi, i parcheggi, una fruizione intelligente della città. Il Santa Maria della Scala tornerà ad essere un luogo, vivo e aperto, in forte contatto con gli spazi esterni, Definiti con chiarezza la finalità e gli obiettivi, il percorso potrà essere affrontato a blocchi coerenti e sostenibili, per produrre risultati concreti anche nel presente, purché mantenendo ben chiara la prospettiva futura”.
“Come è sempre stato i lavori di recupero e restauro potranno essere una nuova occasione di conoscenza, studio e ricerca, ma anche di formazione nei campi più diversi” conclude Rita Petti “Il valore di un’esperienza culturale sarà misurabile non solo con la quantità, ma dalla qualità dell’offerta per pubblici diversi. Nel Santa Maria ritorneranno i linguaggi del contemporaneo attraverso collezioni, depositi, laboratori, didattica negli spazi della strada interna e nei giardini a valle. Il Santa Maria autonomo e autorevole, libero scientificamente e nella gestione dal legame diretto con gli avvicendamenti politici, potrà sviluppare una progettualità continua con alta qualità e stabilire solidi legami a livello locale e internazionale. La forte carica identitaria del Santa Maria, organismo vivo nel tempo, non è da inventare ma tutelare, valorizzare, mantenendolo contemporaneo”.