La banda del 5 per cento è un "consolidato sodalizio criminale"

SIENA. Nella propria ordinanza emessa su richiesta dei pm di Siena, il gip Ugo Bellini ha scritto di un “consolidato sodalizio criminale che ha operato in più Stati per ben oltre quattro anni e a tutt’oggi vitale”. ”L’intera vicenda pone in luce una articolata struttura criminosa, operante in diversi contesti europei ed extraeuropei, con depositi fiduciari, conti di appoggio, società di gestione riconducibili ai vari artefici annidate in paradisi fiscali, istituti finanziari off shore, banche senza sportelli in località esotiche (Anguilla, Vanuatu, Singapore), realizzata al solo fine di rendere meno trasparenti, tracciabili e identificabili tutte le operazioni di acquisizione, accantonamento, accumulo e successiva ripartizione e definitiva destinazione dei rilevanti profitti derivanti dai reati”. Profitt ”riconducibili a una attività di trading di bond tramite il broker Enigma nella comune volontà (di ordinanti ed esecutori) di realizzare un utile a favore del broker, determinato dalle vantaggiose condizioni a cui l’affare era proposto, si’ da maturare una marginazione positiva ovvero mediante il riconoscimento di una provvigione gonfiata”. ”Un’imponente attività finanziaria” finalizzata ”a determinare un lucro costante e spropositato in favore di Enigma”… ”e in sicuro danno di Bmps”.
Secondo i pm, Nastasi, Natalini e Grasso l’associazione avrebbe operato ”pilotando il prezzo delle operazioni cui partecipava Enigma in qualità di broker e BMps in qualità di investitore istituzionale”, realizzando ”numerosissime operazioni di acquisto/vendita di titoli e obbligazioni (in prevalenza su mercati non regolamentati) a condizioni predeterminate e diverse da quelle effettivamente conseguibili sul mercato, con l’accordo preventivo che la società Enigma avrebbe riconosciuto e retrocesso illecitamente ai singoli dipendenti infedeli di Bmps una parte degli utili conseguiti”.
Secondo il gip Bellini, le informazioni ottenute in fase di indagine, ma anche gli esiti ispettivi della Banca d’Italia, facevano emergere una ”valutazione tecnica di poca trasparenza e di vischiosità della modalità di regolamentazione e di disciplina dei rapporti tra l’area finanza di Mps con il broker Enigma”. Bellini scrive anche che le indagini sulla cosiddetta “banda del 5 per cento sono ancora in corso”. E, inoltre, sono ”attualmente in corso approfondite indagini finanziarie – anche in regime rogatoriale – volte a ricostruire definitivamente i flussi monetari e le consistenze patrimoniali attribuibili agli indagati e a soggetti a loro ricollegati, con particolare riferimento alle provviste retrocesse a favore dei componenti del gruppo Enigma e della cosiddetta Banda di Mps”.
Tra gli indagati figurano l’ex capo dell’Area Finanza di Mps Gianluca Baldassarri, il suo vice Alessandro Toccafondi, gli ex funzionari di Mps Antonio Pantalena e Pompeo Pontone, i soci di Enigma Maurizio Fabris, Fabrizio Cerasani e David Ionna.
Secondo i pm, Nastasi, Natalini e Grasso l’associazione avrebbe operato ”pilotando il prezzo delle operazioni cui partecipava Enigma in qualità di broker e BMps in qualità di investitore istituzionale”, realizzando ”numerosissime operazioni di acquisto/vendita di titoli e obbligazioni (in prevalenza su mercati non regolamentati) a condizioni predeterminate e diverse da quelle effettivamente conseguibili sul mercato, con l’accordo preventivo che la società Enigma avrebbe riconosciuto e retrocesso illecitamente ai singoli dipendenti infedeli di Bmps una parte degli utili conseguiti”.
Secondo il gip Bellini, le informazioni ottenute in fase di indagine, ma anche gli esiti ispettivi della Banca d’Italia, facevano emergere una ”valutazione tecnica di poca trasparenza e di vischiosità della modalità di regolamentazione e di disciplina dei rapporti tra l’area finanza di Mps con il broker Enigma”. Bellini scrive anche che le indagini sulla cosiddetta “banda del 5 per cento sono ancora in corso”. E, inoltre, sono ”attualmente in corso approfondite indagini finanziarie – anche in regime rogatoriale – volte a ricostruire definitivamente i flussi monetari e le consistenze patrimoniali attribuibili agli indagati e a soggetti a loro ricollegati, con particolare riferimento alle provviste retrocesse a favore dei componenti del gruppo Enigma e della cosiddetta Banda di Mps”.
Tra gli indagati figurano l’ex capo dell’Area Finanza di Mps Gianluca Baldassarri, il suo vice Alessandro Toccafondi, gli ex funzionari di Mps Antonio Pantalena e Pompeo Pontone, i soci di Enigma Maurizio Fabris, Fabrizio Cerasani e David Ionna.