
SIENA. Ilaria D'Amelio, direttore amministrativo reggente, ha scritto ai tecnici amministrativi dell'Università di Siena.
Nessuna buona notizia, come ovvio in questo frangente oscuro dell'Ateneo senese.
"Carissimi colleghi, approfitto di questo incarico a termine per dare il mio contributo a fare chiarezza sull'ultimo doloroso sacrificio che ci viene richiesto come categoria di tecnici amministrativi: la rinuncia alle progressioni orizzontali". "Per prima cosa voglio dirvi a cuore aperto che condivido totalmente lo sdegno della protesta a seguito di quest'ultima penalizzazione della nostra categoria, nonostante il grande apporto che abbiamo dato e che stiamo dando per la ricostruzione dell'Ateneo, spesso senza gratificazione ed in mezzo a difficoltà quotidiane che purtroppo conoscete bene e che quindi non ho bisogno di descrivere – scrive il da reggente – Questo mio scorcio di reggenza della Direzione Amministrativa è coinciso con una serie di questioni assai delicate in una fase decisiva e, pur sentendo la forte pressione del momento, voglio avere il coraggio di intervenire per spiegare a tutti voi il motivo che sta alla base del parere negativo dei Revisori dei Conti all'ipotesi di contratto collettivo integrativo che ci avrebbe potuto consentire le progressioni economiche. Infatti, indipendentemente dall'analisi delle possibili voci di finanziamento (che, almeno in parte, i Revisori hanno ritenute corrette), il parere ci ricorda in via del tutto preliminare che l'Amministrazione ha ufficialmente accertato, tramite un'apposita ricostruzione, che il fondo destinato alle progressioni è stato nel tempo sopravvalutato e che, quindi, ne sono uscite somme superiori alla sua effettiva consistenza. Questo comporta di per sé un preciso obbligo legislativo di recupero per l'Amministrazione, che si deve attuare non procedendo ad erogare ulteriori somme, secondo quelle che sono le chiare indicazioni degli artt. 40 e 40bis del D.Lgs. 165/2001 come riformulati dalla riforma Brunetta. Per di più attendiamo a breve la ricostruzione effettuata dall'Ispettore del Ministero dell'Economia e delle Finanze che ha analizzato la gestione del fondo dal 2000 in poi e che potrebbe quindi aggravare le conclusioni a cui siamo già arrivati internamente. Credo, quindi, che il rispetto della legalità ci imponga di fermarci per non ripetere gli errori del passato in cui sono state fatte scelte dettate per lo più dalla sia pur comprensibile volontà di raggiungere uno scopo, ma in sostanziale violazione delle regole. Questo è il motivo, almeno secondo me, per cui noi oggi ci ritroviamo ancora una volta a pagare un prezzo alto e proprio per questo dobbiamo ricominciare a costruire nel rispetto dello scopo delle norme, anche quando esso ci impedisce un risultato immediato così importante".
"Non vorrei, per essere chiara, che, in nome di un fine più che giusto, oggi si possa effettuare un'ennesima scelta sbagliata che possa poi comportare per noi conseguenze ancora più gravi di quelle che abbiamo già subito – conclude Ilaria D'Amelio – Questo sarà il senso del mio intervento stasera in Consiglio di Amministrazione e volevo anticiparvelo perché fosse compreso da tutti voi. Non so se ci sono riuscita, ma questa era davvero la mia intenzione. Con stima e condivisione".
La risposta, tra dispiacere e rabbia, arriva dalle sigle sindacali.
"Le OO.SS. dichiarano tutta la loro indignazione e preoccupazione per la lettera della Dott.ssa Ilaria D'Amelio, direttore amministrativo reggente del nostro Ateneo, inviata a tutto il personale tecnico e amministrativo." scrivono RSU d'Ateneo – CISAL – CISL – CISAPUNI – FLC-CGIL – RdB/USB P.I. – UGL – UIL-PA-UR – Dobbiamo constatare per l'ennesima volta come chi, anche tra i nostri più rispettabili colleghe e coleghi, si segga su quelle poltrone, cambi radicalmente avvalendosi di diritti che non gli competono. E' assolutamente da condannare l'atto della Dott.ssa D'amelio, che con la trattativa ancora aperta, si rivolge personalmente a tutti i dipendenti, travalicando ogni ruolo e relazione sindacale. Rimane incomprensibile ed irresponsabile la lettera a partire dai suoi contenuti, come il parlare per conto dei Revisori dei Conti.
Abbiamo richiesto un incontro ai membri del C.d.A. ed inviato una relazione tecnica, e sembra che si faccia di tutto per evitare ogni confronto. Abbiamo proclamato lo stato di agitazione e mercoledì mattina ci sarà l'incontro tra le parti con il Prefetto.
In un momento in cui, a poche ore dal C.d.A., e in vista dell'assemblea-presidio di questo pomeriggio, ogni buon senso porterebbe ad abbassare i toni, ci saremmo aspettati ben altri atti di responsabilità.
Vi chiediamo quindi di partecipare, oggi pomeriggio alle 15,30 all'ingresso del Rettorato, numerosi per urlare la nostra voce che da più parti si cerca di soffocare".