La speculazione immobiliare di Ligresti non piace ai cittadini romani

di Red
SIENA. Il IV Municipio romano, lo scorso 19 aprile, con una inusitata votazione bipartisan Pdl+Pd, ha approvato un ordine del giorno presentato dal minisindaco Cristiano Bonelli e dal presidente della commissione urbanistica Stefano Ripanucci. Nel quale si chiede al sindaco Alemanno e alla giunta capitolina di dire no al cambio di destinazione d’uso dell’area di Casal Boccone. E alla costruzione di 4 grattacieli di 16 piani per 61 metri d’altezza e dieci palazzine per un totale di 253 mila metri cubi che andrebbero a intasare ulteriormente una zona del municipio già fortemente compromessa dall’eccessiva urbanizzazione degli ultimi decenni. L’area in questione è quella ormai famosa che Sansedoni Spa ha dovuto acquistare dai Ligresti, non più in grado di rimborsare i prestiti concessi dal Monte dei Paschi, per evitare perdite ulteriori all’istituto di credito senese.
La gente del quartiere ha bisogno di verde per sopravvivere nella giungla di cemento e asfalto che è diventata Roma a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta, non del sovraffollamento di ulteriori abitanti, questa la motivazione alla base dell’ordine del giorno. In più si deve ammettere che la crisi del settore edilizio, provocata dal credit crunch delle banche e dal bisogno di case sempre decrescente, spinge verso una bolla immobiliare simile a quella che ha messo in ginocchio l’economia spagnola.
Ma in particolare, nella vicenda Casal Boccone, colpisce che l’indubbia influenza che il PD ha nelle istituzioni cittadine di Siena non costituisca elemento di pressione politica per “costringere” i politici locali romani di centrosinistra a cavalcare posizioni più favorevoli a MPS e Sansedoni.
“Siamo tuttavia molto preoccupati”, ha dichiarato a La Repubblica Riccardo Corbucci, consigliere del PD al IV municipio “poiché il nuovo percorso della Metro B1 arriverà proprio lì. E’ chiaro che questo ci fa pensare che si andrà avanti nel progetto”.
Chissà se sia il caso di ripensare il progetto commissionato dalla Sansedoni allo studio Urbam in termini più ecosostenibili per il territorio salvaguardando nel contempo gli interessi della società e della popolazione.