La protesta del DAS contro l'approvazione della riforma Gelmini. Il voto in Senato rinviato a domani

SIENA. Gli studenti bruciano i loro libretti universitari per protestare contro il decreto Gelmini. E’ accaduto oggi pomeriggio (22 dicembre) alle 17 in Piazza dei Tolomei, dove un gruppo di studenti del DAS, Dimensione Autonoma Studentesca, ha organizzato questa significativa forma di protesta. Infatti, al Senato si doveva votare oggi pomeriggio la riforma dell’Università prevista dal disegno di legge del ministro Maria Stella Gelmini, ma la votazione è stata rimandata a domani alle 16.
Secondo gli studenti del Das” la cosiddetta ‘Riforma’ dell’Università sancisce la definitiva fine del diritto di ciascuno di noi a costruirsi un futuro migliore, la fine del diritto di tutti a poter studiare fino ai livelli più alti della formazione”. “Noi studenti – proseguono – abbiamo deciso di manifestare un esasperato sdegno verso questa classe politica, che ci ignora e ci evita, con la decisione più sofferta per uno studente: bruciare e distruggere il libretto universitario, il simbolo stesso degli anni passati a studiare. Oggi gli studenti a Siena hanno deciso di dare fuoco ai propri libretti in quanto con questa cosiddetta ‘Riforma’ i nostri sforzi non avranno più alcun valore. Né oggi, né nel futuro”.
Il Das parla del “tramonto definitivo della democrazia in questo Paese, democrazia che gli stessi padri costituenti vincolavano alla libertà di accesso al sapere. E’ compito della Repubblica – si legge nell’articolo 3 della Costituzione – rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
“Quale democrazia può reggersi su di un popolo ignorante, reso ignorante, voluto ignorante?” si domandano gli studenti. “Il Senato – conclude il Das – ha deciso di svendere la vita dei vostri figli. Rifletteteci durante queste feste, mentre donate loro quei regali inutili rispetto all’unico importante, che gli avete negato: un futuro migliore”.