Presentati i dati della provincia: aumentano gli stranieri e sono soprattutto donne e minori
di Alessandra Siotto
SIENA. “L’immigrazione nella nostra provincia cresce in maniera costante negli ultimi anni e rappresenta una risorsa: la sfida di costruire una società multiculturale non deve spaventare, ma entusiasmare”. Così l’assessore provinciale al welfare Simonetta Pellegrini ha presentato il convegno di oggi pomeriggio (16 febbraio) intitolato “La normalità dell’immigrazione” in cui sono stati illustrati, nel palazzo della Provincia, i dati sulla presenza straniera nel territorio.
Numerosi gli ospiti intervenuti che hanno presentato un quadro della presenza straniera articolato e complesso con tanti punti di forza, ma anche con delle criticità. Tra il nutrito pubblico erano presenti alcuni rappresentanti di associazioni di migranti del territorio che hanno evidenziato come gli stranieri facciano fatica ad essere rappresentati, ascoltati, a diventare parte attiva della comunità, a portare le loro idee per prendere parte alla gestione dei progetti che a loro si rivolgono. Secondo l’assessore Pellegrini “le associazioni di stranieri sono un valore e bisogna favorire l’integrazione con la popolazione locale rispettando le diverse comunità perchè si può essere allo stesso tempo cittadini della provincia di Siena e legati alla propria nazionalità”. “La Provincia – ha aggiunto – nonostante numerosi interventi, non ha fatto tutto e c’è ancora molto da fare; uno degli obiettivi è costruire progetti insieme agli immigrati, creare un legame con le istituzioni e le associazioni di volontariato del territorio che fanno iniziative per gli stranieri; gli immigrati devono essere coinvolti perchè sono i destinatari dei progetti e nessuno meglio di loro può dire di cosa hanno bisogno”.
Il Prefetto di Siena Gerarda Maria Pantalone ha evidenziato come “in provincia di Siena l’immigrazione non presenti problemi in termini sociali, economici e di sicurezza”. “Non vorrei essere io – ha aggiunto – a convocare sempre le riunioni del consiglio territoriale per l’immigrazione per dare comunicazioni, ma auspico che la richiesta di incontri e la discussione delle problematiche venga dai soggetti partecipanti”. L‘assessore regionale al welfare Salvatore Allocca ha sottolineato l’importanza di concedere il voto e la cittadinanza agli stranieri. “Oggi – ha aggiunto – abbiamo una società multietnica ma ora bisogna costruire i cittadini di questa società multiculturale”. “In un momento di crisi come questo – ha detto il presidente della Provincia Simone Bezzini – gli immigrati hanno reti di protezione più basse rispetto al resto della popolazione: se perde il lavoro un ragazzo de territorio, la famiglia potrà aiutarlo, mentre se uno è solo come molti stranieri rischia di piombare nel disagio sociale”.
I NUMERI. “Per quanto riguarda i dati – ha spiegato Paola Balzamo dell’Osservatorio Sociale Provinciale – gli stranieri residenti il provincia di Siena al 31 dicembre 2009 sono 27.977 e rappresentano il 10,3% della popolazione”. “A questi – ha aggiunto il professor Fabio Berti – vanno sommati circa altri 3mila regolari ma non residenti e 2500 irregolari”. La presenza straniera cresce a Siena con incidenze superiori sia rispetto alla Toscana che all’Italia e riguarda tutto il territorio della provincia, anche se l’Amiata resta la zona con la minore percentuale di immigrati. Le donne sono oltre la metà degli stranieri e sono aumentate del 100% in cinque anni. Un’altra caratteristica è la forte presenza di giovani e minori tra gli immigrati; ciò contribuisce ad aumentare le nascite, favorendo la crescita della popolazione e abbassando l’indice di vecchiaia.
Le nazionalità più numerose sono l’Albania e la Romania, che da sole costituiscono il 40% degli stranieri della provincia, mentre le altre nazionalità non superano il 5% (Marocco 4,1% e Macedonia 3,9% sono al terzo e quarto posto). La distribuzione delle nazionalità sul territorio provinciale non è omogenea: in Amiata e Val di Chiana i rumeni predominano, ma ci sono Comuni come Monticiano dove è massiccia la presenza di macedoni, mentre a Monteroni e Murlo i più numerosi sono i serbi (oltre il 20% del totale degli stranieri residenti).
Se agli stranieri si sommano gli immigrati dal Sud dell’Italia si ottiene che solo il 56,1% delle famiglie è “autoctono” (i nati al sud sono pari al 10,8% dei residenti).
Per quanto riguarda le caratteristiche del fenomeno migratorio, il professor Berti ha presentato una interessante ricerca svolta intervistando un campione di 450 stranieri. Relativamente al ‘progetto migratorio‘, che condiziona le possibilità di integrazione, il 21,9% pensa di fermarsi per sempre, il 29,2% a lungo, ma il 33,4% non sa quanto si fermerà. Riguardo ai minori si registra una percentuale di abbandono scolastico tra gli stranieri e molti intervistati dichiarano di avere figli nel paese di origine, altri fattori che incidono negativamente sul processo di integrazione.
Il 38% degli intervistati stranieri ha un diploma o una laurea, mentre la conoscienza della lingua italiana diventa uno degli aspetti cruciali per partecipare alla vita della comuntà; infatti molti dichiarano di comprendere abbastanza bene e di riuscire a esprimersi, ma hanno difficoltà a scrivere e a leggere in italiano. Riguardo al reddito, due terzi degli immigrati guadagnano meno di mille euro al mese, ma cresce l’imprenditoria straniera. Rispetto alla Toscana, gli immigrati in provincia di Siena fanno più fatica a comprarsi una casa di proprietà, ma nel nostro territorio, rispetto alla regione, la discoccupazione tra gli stranieri è più bassa.
